Villa Litta: orchidee di tutte le varietà e specie esistenti, grazie al risanamento conservativo delle serre

È ormai quasi completo il pieno recupero e la riqualificazione delle antiche Serre delle orchidee di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate, grazie allo stanziamento da un milione di euro da parte di Fondazione Cariplo , che ha permesso in questi mesi di fare tutto il possibile per procedere al restauro e al risanamento degli splendidi spazi che nell’Ottocento erano destinati a diversi tipi di coltura.

Il restauro delle serre rappresenta infatti il completamento di un piano di riqualificazione che ha interessato negli ultimi anni il parco storico di Villa Litta: dopo il ripristino della galleria dei carpini più lunga d’Europa e del patrimonio vegetale, l’attenzione dell’Amministrazione comunale si è concentrata sulla fontana del Tritone antistante le serre e degli antichi viali. Mancava però ancora un tassello importante: il risanamento conservativo delle serre delle orchidee,  finora chiuse al pubblico per motivi di sicurezza a causa del profondo degrado in cui versavano. La fragilità delle strutture e le guerre hanno fatto sì che oggi rimangano solo alcune tracce del grande sistema di edifici per le coltivazioni coperte.

Obiettivo dell’intervento di recupero delle Serre Liberty, curato dal team di architetti Francesco e Marco Castiglioni, Gianmarco Martorana e Emilio Trabella, è stato quello di evitarne l’ulteriore deterioramento e restituirne la fruibilità ad un pubblico sempre più vasto.

Sarà mantenuta una destinazione d’uso principalmente culturale dell’area: “Qui intendiamo ospitare una collezione permanente di orchidee di tutte le varietà e specie esistenti – spiega Paola Ferrario conservatrice del Museo il Ninfeo durante la visita esclusiva organizzata nell’ambito della due giorni di studi promossa dal Sistema Ville Gentilizie – Vorremmo inoltre che le serre diventassero anche l’occasione per la creazione di un centro studi e ricerche sulle orchidee”. “Grazie all’intervento dei nostri tecnici – aggiunge Trabella – sarà possibile ricostruire tre microclimi differenti all’interno delle serre, destinati a orchidee che possono reggere temperature notturne che variano dai 10 ai 22 gradi. Possiamo dire, senza paura di essere smentiti, che queste serre rappresentano un unicum e il loro recupero storico artistico valorizzerà ulteriormente il parco”.