Si è svolto nella splendida cornice del Castello di Masnago (VA) nello scorso fine settimana il Teatro delle Identità, un articolato evento culturale di taglio europeo, che ha posto a confronto due modi di essere ed esprimersi artisticamente apparentemente diversi: il nostro e lo scandinavo.
L’evento, realizzato con la direzione artistica di Anna Bonomi e l’organizzazione di Carla Tocchetti, ha messo in scaletta vivaci momenti di dibattito culturale con la presenza di Andrea Mascetti, che ha individuato quali sono le eredità culturali celtiche e longobarde nel nostro territorio, che si ritrovano nei nomi delle famiglie, nei toponimi, persino in alcune parole del dialetto locale. Gli storici, dice Mascetti, associano la permanenza sul territorio lombardo di celti, romani e longobardi ad un crogiolo di usi e costumi molto differenti, che ha trasmesso caratteri tipici, definibili come identità locale lombarda, che si ritrovano nella sensibilità degli attuali discendenti. Antonello Motta, dottore universitario di ricerca in scandinavistica, varesino trapiantato a Stoccolma dove insegna in un Istituto Culturale, ha portato la sua esperienza di studioso di cinema e teatro svedesi, emblematiche rappresentazioni immaginifiche della società moderna: considerando quanto Bergman sia poco amato nella sua patria, l’identità culturale di un popolo spesso viene percepita altrove come uno standard che poco corrisponde alla realtà. La serata di sabato, aperta con i saluti dell’assessore alla Cultura del Comune di Varese Simone Longhini, dell’assessore provinciale all’Istruzione Alessandro Bonfanti e del segretario generale della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus Carlo Massironi, ha visto anche l’esibizione al pianoforte mezzacoda del Maestro Adalberto Maria Riva, una stella di origini varesine protagonista di tournè in tutto il mondo, che ha scelto per l’occasione alcuni brani di Chopin, Liszt, Schubert e altri autori ottocenteschi; tutti i brani erano dedicati al tema della natura e della magia che essa sa suscitare nella sensibilità delle popolazioni nordiche. La domenica mattina, laboratori di creatività a confronto con due squadre di bambini della scuola primaria Morandi di Varese (che ha in corso da due anni un progetto Comenius con alcune scuole del Nord Europa). La creatività italiana si è espressa sotto la guida di Selena Zanrosso, scenografa diplomata a Brera, che ha capitanato un gruppo di bambini alla creazione di un elemento di scena che richiamava l’ambiente del Lago Maggiore e del Sasso Moro, costruito secondo i principi e i materiali di riuso creativo del Centro Re Mida di Varese. La creatività svedese invece ha tenuto banco con storie della mitologia nordica che hanno accompagnato la costruzione di maschere “magiche”. Successivamente è andata in scena nella piazza Ferrucci davanti alla torre Ariana un happening del gruppo svedese Sonata Performance, che ha coinvolto passanti e clienti dei negozi di quartiere culminando al Castello con un applauditissimo spettacolo gestuale inteso ad abbattere ogni barriera linguistica e culturale. Ha concluso la manifestazione una pièce teatrale di Anna Bossi Bonomi, che ha integrato narrazione, recitazione, musica e video in un insieme elegante e delicato, espressione della tradizione scolastica teatrale varesina.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto alla Provincia di Varese, al Comune di Varese, alla Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus, All’Agenzia del Turismo e all’Ufficio Scolastico Territoriale del Varesotto, Enti che con il loro sostegno hanno reso possibile la realizzazione dell’evento. Vero vincitore del confronto “europeo” realizzato da Teatro delle Identità, è stato il pubblico di adulti e bambini, che ha potuto apprezzare come i valori che fanno crescere umanamente e progredire una popolazione, in definitiva, sono la valorizzazione della diversità e del dialogo con l’altro.