L’Università degli Studi dell’Insubria condanna la violenza contro le donne, la discriminazione, l’uso della forza fisica e verbale e promuove il superamento degli stereotipi di genere e una cultura di rispetto reciproco.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, mercoledì 25 novembre dalle ore 17.00 sulla piattaforma Microsoft Teams si potrà seguire l’incontro con l’Onorevole Licia Badesi, autrice del libro “Per gelosia d’amore. Dai documenti dell’Archivio di Stato di Como 1862-1928”, pubblicato a cura di Soroptimist International Italia.
Il libro analizza le sentenze che trattano di casi di violenza contro le donne nel periodo che va sostanzialmente dalla Fondazione del Regno fino all’avvento del Fascismo e che trovano la loro collocazione geografica nei paesi ubicati attorno al Lago di Como.
La Prof.ssa Barbara Pozzo condurrà un’intervista all’autrice, poi si passerà alla presentazione di alcuni passaggi salienti del libro, che mettono in evidenza le argomentazioni dei giudici, volte a trovare delle esimenti nei confronti del marito o del compagno violento, che avrebbe sempre agito “per gelosia d’amore” e che, quindi, non risultava imputabile.
Dialogano con l’autrice: Barbara Pozzo – Professoressa di diritto privato comparato, Cattedra UNESCO su “Uguaglianza di genere e diritti delle donne nella società multiculturale”; Francesca Ruggieri – Professoressa di Diritto Processuale penale, Vice-Presidente del Comitato Unico di Garanzia; Gianmarco Gaspari – Professore di Letteratura Italiana, Direttore del Centro Internazionale di Ricerca sulle Storie Locali e le Diversità Culturali.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo.
Nei prossimi giorni sarà reso noto il link per seguire l’evento sulla pagina dedicata del sito dell’Università.
L’anno scorso, in occasione della stessa ricorrenza, era stato fatto un gesto simbolico che aveva visto la partecipazione di centinaia di studenti e studentesse. Sono state dipinte di rosso, simbolicamente, due panchine: una nel chiostro di Sant’Abbondio a Como e una davanti al padiglione didattico di Monte Generoso, nel campus varesino di Bizzozero. Una terza panchina rossa, sulla terrazza del rettorato in via Ravasi a Varese, è stata dedicata a Franca Rame, moglie e compagnia di scena di Dario Fo che nei suoi anni varesini studiò proprio al Collegio Sant’Ambrogio e, da attrice e grande donna, raccontò in un monologo lo stupro subito nel 1973, a Milano.
Il progetto delle panchine rosse, fortemente appoggiato dal rettore Angelo Tagliabue, avrebbe dovuto proseguire fino ad avere un “memento” in ogni sede dell’Ateneo, e poi con un momento speciale dedicato a Franca Rame. Purtroppo, per ragioni legate all’emergenza sanitaria, quest’anno non si potrà continuare le attività in presenza, ma si continuano a sostenere gli insegnamenti e i progetti che l’Università promuove a tutela delle donne.