E’ stato presentato venerdì 27 settembre allo Spazio Lavit di Varese il volume fotografico “Tomaino a Varese”. Una pubblicazione che nasce a seguito della grande manifestazione “Sculture Rosse in città” e “I conti del Carbonaio”, promossa dall’Associazione Culturale Parentesi, che si è tenuta rispettivamente in piazza Monte Grappa e allo Spazio Lavit, durante la primavera del 2012. Una doppia esposizione, di maxi sculture en plain air in piazza e di opere di dimensioni più modeste in galleria, che ha proposto alla città giardino l’attività artistica di Giuliano Tomaino. Un’iniziativa importante che è stata tradotta in immagini dalle abili mani del professionista Alberto Lavit, autore delle oltre settanta fotografie in volume, prodotte durante l’intero periodo della mostra, andando a sottolineare l’aspetto principale di quest’intervento: l’ingresso delle sculture in città e il dialogo che si è naturalmente instaurato tra l’ urbe e i suoi nuovi “cittadini”. Le enormi figure rosse fuoco che hanno popolato il cuore di Varese per due mesi, hanno visto passare le ore, i giorni, i mesi lasciando un ricordo indelebile in tutti quei passanti e in tutti quei turisti che si trovarono in Piazza Monte Grappa da aprile a giugno 2012. Un successo di partecipazioni di pubblico e stampa per una serata che ha visto come ospiti: il fotografo Alberto Lavit; l’architetto Mario Botta curatore della mostra Sculture Rosse in città; Laura Orlandi, storico dell’arte, curatrice della mostra I conti del Carbonaio e co-curatrice del volume; l’artista ligure Giuliano Tomaino; il Sindaco di Varese, Attilio Fontana; l’assessore alla cultura per il Comune di Varese, Simone Longhini e il Segretario Generale per la Fondazione comunitaria del Varesotto, Carlo Massironi. Un’anteprima aperta a tutti e alla stampa in particolare, che si è trasformata nell’occasione giusta per parlare del libro e delle altre belle iniziative che l’Associazione Culturale Parentesi – presieduta e fondata da Alberto Lavit con Laura Orlandi e Silvio Monti – porta avanti dal 2011. Dopo i convenevoli e i ringraziamenti, Lavit ha spiegato l’intento dell’intera operazione “Tomaino a Varese”, dalla sua progettazione al volume, che stringeva con orgoglio tra le mani. Un lavoro duro e sofferto ma anche assolutamente gratificante ha reso possibile questa scossa nella tranquilla vita dei varesini. L’arte che entra a contatto con le persone questo il primo anello di una lunga catena che lega i testi dei curatori Laura Orlandi e Mario Botta. L’archistar svizzero di fama internazionale ha tenuto, nel corso della serata, una vera e propria conferenza sul ruolo dell’arte contemporanea e sugli artisti di oggi.
“Gli Artisti sono come i Poeti, non servono a niente ma sono indispensabili” – ha detto l’architetto, rivolgendosi a Tomaino. Botta, entusiasta per la riuscita del libro, ha affermato di aver scelto il ligure perché, oltre alla bellezza delle opere, ha il pregio di far comunicare le sue sculture con il tessuto urbano, animandolo, cambiandolo, trasformandolo. Punto nevralgico dell’intera serata a cui, anche il sindaco Fontana, ha aggiunto valore sottolineando la necessità di dialogare direttamente coi cittadini, proprio attraverso l’arte e la cultura. Una necessità troppo poco soddisfatta – ad oggi – vista la mancanza di manifestazioni antecedenti simili a quella promossa da Parentesi.