Shongoti Onlus Società Cooperativa Sociale a Responsabilità Limitata Commercio Equo e Solidale e Finanza Solidale 22036 Erba Via Mazzini 40 con il patrocinio del Comune di Erba propone Un altro mondo è possibile – quarta edizione
“La terra elargisce i suoi frutti,
e questi non verranno mai a mancare se solo saprete riempirvene le mani.
E’ nello scambio di beni della terra che troverete l’abbondanza e sarete saziati.
Tuttavia se lo scambio non viene fatto con amore e generosa giustizia
condurrà alcuni all’avidità ed altri alla fame.”
(Gibran Kahlil Gibran – Il Profeta)
Venerdì 4 maggio 2012 – Piercamillo Davigo – I costi economici della corruzione
Sala Isacchi – Erba Casa Prina P.zza Prina 1 – ingresso libero
Martedì 22 maggio 2012 – Diego Parassole – spettacolo teatrale
Teatro Excelsior – Erba Via Diaz 5 – ingresso € 10,00
prevendite:
Shongoti Onlus – Via Mazzini 40 Erba
Libreria Colombre – Via Plinio 27 Erba
Libreria di Via Volta – Via Volta 28 Erba
Erbalibri – Corso XXV aprile 45 Erba
Noivoiloro – Via del Lavoro 7 Erba
Bar Fontana – Corso XXV aprile 123 Erba
Mondo Equo – Via Cattaneo 29 Lecco
Garabombo – Via Milano 58 Como
Il Ponte – Via Carcano 10 Cantù
La Carovana del Sale – Via Risorgimento 36 Mariano Comense
per contatti: Pierluigi Cogliati 3356700766 thomas.sankara@davide.it
Piercamillo Davigo (Candia Lomellina, 20 ottobre 1950) è Consigliere della Corte di Cassazione. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all’Università di Genova è entrato in Magistratura nel 1978. Ha iniziato la sua carriera come giudice presso il Tribunale di Vigevano; poi, dal 1981, è divenuto Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dove si è occupato in modo particolare di reati finanziari, societari e contro la Pubblica Amministrazione. In questo contesto ha fatto parte, a partire dal 23 maggio 1992 insieme ad Antonio Di Pietro, Gerardo D’Ambrosio, Francesco Saverio Borrelli, Gherardo Colombo, Ilda Boccassini, Armando Spataro e Tiziana Parenti, del pool di Mani Pulite dove era considerato la mente giuridica. È stato poi eletto nel parlamentino dell’Associazione Nazionale Magistrati e successivamente è divenuto Consigliere della Corte d’Appello di Milano. Dal 28 giugno 2005 ricopre il ruolo di Giudice alla Corte Suprema di Cassazione. Ha scritto vari libri, di taglio prevalentemente scientifico. Fra i testi di divulgazione si ricordano, in particolare, “La Giubba del Re – Intervista sulla corruzione”, scritto in collaborazione con Davide Pinardi, e “La corruzione in Italia – Percezione sociale e controllo penale”, scritto con Grazia Mannozzi.
Diego Parassole, comico affermatosi con la trasmissione televisiva Zelig, nasce ad Alessandria nel 1963. Studia Veterinaria fino a quando un giorno, visitando un criceto, si rese conto che il roditore, anche se ammalato, rideva. Lo disse al professore che, a sua volta, gli rise in faccia. Disperato raccontò la cosa ai genitori che risero fino alle convulsioni. Il giorno dopo Diego decise di fare il comico. Così studia danza a teatro presso la scuola Bella Hunter di Torino. Anche qui, alla fine del corso, gli fanno capire che come ballerino fa veramente ridere. Per dispetto si diploma alla scuola di arte drammatica Paolo Grassi di Milano e debutta per la prima volta nel 1990 con lo spettacolo “Trigomiri” convinto di aver scritto una tragedia. Ma la gente ride. Da allora Diego fa finta di niente e dice di avere il cabaret nel sangue. Racconta, critica, osserva, si indigna e soprattutto diverte e continua a far ridere tutti. Nello spettacolo affronta una serie di tematiche legate all’ambiente e all’ecologia in modo divertente. La sua comicità è in grado di miscelare risate e informazioni, battute e cronaca, realtà e finzione, costruendo un percorso che permette di arricchire la coscienza sociale degli spettatori. Comico e umorista di impegno, Parassole ci ha abituato a spettacoli di contenuto sociale, ecologico e umano. Così come lo sono stati nel tempo i suoi interventi televisivi. Parassole ha dimostrato di essere uno dei pochi comici italiani capace di unire l’umorismo elementare e quotidiano con argomenti difficili, scientifici a volte persino tecnici. Lo spettacolo parla di questo. Di come continuiamo a sopravvivere ascoltando più la pubblicità che il medico. Di come mangiamo ogni giorno il doppio di quello che ci serve. Di come, così facendo, creiamo un mondo dove da una parte si muore d’indigestione e dall’altra di fame. Il monologo di Parassole si pone delle domande su quello che potrebbe essere il nostro futuro. Che probabilmente sarà complicato ma certamente molto ridicolo, dove rischiamo di avere telefonini tecnologicamente avanzati che ci permetteranno di chiamare gli amici in multiconferenza per dir loro: “Cavolo, anche oggi niente da mangiare!” Certo, questo dipenderà anche molto dalle scelte che faremo. Parassole ci propone di farle col sorriso sulle labbra. Perché imparare a ridere di noi stessi e dei nostri comportamenti poco pensati, può allungare la vita.