Per rendere il mondo migliore e piu’ sicuro c’è bisogno di volontari. Queste le parole di Kofi Annan, segretario delle Nazioni Unite che sintetizzano il nuovo progetto proposto dall’Unione Europea.
Lo scorso 2 dicembre ha preso il via ufficialmente l’iniziativa che vuole fare del 2011 l’anno del volontariato sensibilizzando i cittadini nei confronti di questa attività. A proporla è stata Vivien Reding, vicepresidente e commissario per la Giustizia con la collaborazione di Jean Marc Delizee, segretario di stato belga per gli affari sociali, mentre la signora Marian Harkin, membro del Parlamento ha introdotto lo slogan “Make the difference, diventa volontario”. Per sostenere il progetto la Reding ha evidenziato le potenzialità positive delle attività di volontariato che rafforzano la solidarietà e la coesione sociale, favorendo la condivisione e l’aiuto reciproco.
I dati diffusi lo scorso maggio da “Eurobaromentro” sul volontariato sottolineano che in Europa solo il 3 cittadini su 10 lo svolgono, in totale sono piu di 100 milioni di persone che offrono il loro tempo per aiutare i bisognosi; in Francia, Gran Bretagna Olanda e Norvegia oltre il 40% della popolazione è attiva nel volontariato mentre in Bulgaria, Turchia, Italia e Grecia solo il 10% dei cittadini si dedica al prossimo regolarmente.
La commissione europea punta sui giovani che sono stati invitati a partecipare attivamente alle attività di volontariato. I ragazzi possono,infatti, unire l’utile al dilettevole svolgendo attività solidali all’estero. La casa “VeraHus”, un’associazioni di volontari di Copenhagen, offre sostegno e intrattenimento alle persone con un handicap, proponendo attività ricreative e accompagnamento in tour organizzati. Gli obbiettivi che la Commissione si è prefissata sono quattro: potenziare le azioni delle associazioni di volontariato, migliorando la qualità dei servizi offerti; riconoscere e premiare le migliori attività solidali; evidenziare l’importanza dell’aiuto al prossimo e ridurre le barriere del volontariato nei paesi membri dell’Unione Europea.
Per raggiungere questi risultati nel piu breve tempo possibile, la Commissione europea incoraggerà la formazione dei volontari per garantire la massima qualità e sosterrà la creazione di nuove reti a livello europee per favorire gli scambi e le sinergie tra le associazioni solidali e altri soggetti potenzialmente interessati come le imprese.
Tra i programmi in agenda per il 2011 ci sono un tour promozionale per sostenere il progetto in tutti gli stati membri e uno speciale progetto che coinvolgerà sette giornalisti che seguiranno passo per passo le attività di cinquanta volontari provenienti da quattro diverse associazioni di volontariato. I giornalisti realizzeranno articoli e filmati che verranno poi diffusi a mezzo stampa mentre alla fine dell’anno verrà girato un lungometraggio per documentare le attività svolte. L’Ue organizzerà anche quattro conferenze con l’obiettivo di divulgare informazioni sul volontariato. La prima si è già svolta a Budapest lo scorso 8 gennaio, le prossime saranno nei mesi di maggio, giugno e ottobre. Proprio in autunno verrà presentata la conferenza conclusiva per mostrare i risultati raggiunti e le potenziali sfide future.
Erica Besoli