Come ogni anno il Punto Pace di Pax Christi di Tradate cerca di dare il suo contributo per il Mese della Pace. Quest’anno lo fa cooperando con il Decanato del Tradatese e con la Comunità missionaria dei Comboniani di Venegono Superiore offrendo l’occasione per approfondire il messaggio di Papa Francesco per la 50^ giornata mondiale per la Pace: “La nonviolenza: stile di una politica per la pace”, l’incontro si terrà giovedì 19 gennaio, dalle ore 21, presso il cine-teatro Paolo Grassi di Tradate, sarà offerta a ciascuno la possibilità di approfondire questo messaggio, allo stesso tempo antico ed innovativo di Papa Francesco. I relatori coinvolti nella serata saranno: Mons. Giovanni Giudici e Sergio Paronetto.
Secondo Papa Francesco la nonviolenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì è l’atteggiamento di chi non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell’amore e della verità. Infatti l’amore del nemico costituisce il nucleo della “rivoluzione cristiana”.
Il Papa esorta a fare della nonviolenza attiva il nostro stile di vita, dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale. Le politiche di nonviolenza devono cominciare tra le mura di casa per poi diffondersi all’intera famiglia umana.
E’ Gesù stesso che offre un “manuale” di questa strategia di costruzione della pace nel cosiddetto “Discorso della montagna”. Le otto Beatitudini tracciano il profilo della persona buona e autentica, capace di nonviolenza… Beati i miti, i misericordiosi, gli operatori di pace, i puri di cuore, coloro che hanno fame e sete di giustizia.
Questo richiede la disponibilità a sopportare il conflitto, a risolverlo in modo nonviolento e a trasformarlo in un anello di un nuovo processo creatore di Pace.
Francesco non esprime solo un invito morale, ma sostiene che la nonviolenza oggi sia una opzione realistica di fronte al fatto che siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi che provoca enormi sofferenze: guerre in diversi Paesi e continenti; terrorismo, criminalità; abusi sui migranti e sulle vittime della tratta; devastazione dell’ambiente. Tutto quello che ottiene la violenza è di scatenare rappresaglie e spirali di conflitti letali che recano benefici solo a pochi “signori della guerra”, tra cui i trafficanti di armi.
Infatti grandi quantità di risorse sono destinate a scopi militari e sottratte alle esigenze quotidiane dei giovani, delle famiglie in difficoltà, degli anziani, dei malati, della grande maggioranza degli abitanti del mondo. La produzione di armi e la preparazione della guerra nel peggiore dei casi, può portare alla morte, fisica e spirituale, di molti, se non addirittura di tutti.
Per questo il Papa rivolge un appello in favore del disarmo generale, della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari, ed esorta gli uomini ad imparare a lottare per la giustizia senza violenza, rinunciando alla guerra. In particolare per chi crede: solo la Pace è santa, non la guerra! La violenza è una profanazione del nome di Dio e della dignità di ogni suo figlio, di ogni uomo.
E mentre dal 1° gennaio 2017 la Chiesa crea il nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Francesco chiede a ciascuno di impegnarsi, con la preghiera e con l’azione, a bandire dal cuore, dalle parole e dai gesti la violenza e a costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa comune.
Tutti possono essere “artigiani di pace”. Ciascuna comunità dovrebbe identificare e superare gli elementi di violenza strutturale che la caratterizzano e ridurre, fino ad azzerarla, la dipendenza da una “economia di ingiustizia”, dalla mentalità e dagli strumenti della guerra.