Serata-evento: Ermanno Montoli, storico direttore del Pronto Soccorso di Varese, in un libro postumo edito da Macchione

montoli

Sabato 1* ottobre (ore 17.00),  alla Sala Montanari  di via dei Bersaglieri 1 a Varese, l’editore Pietro Macchione presenta il volume postumo di Ermanno Montoli Puro Varesino e altri ricordi.

Un ricordo del primario storico del Pronto Soccorso di Varese fino agli anni Ottanta del secolo scorso, che ha proprio in appendice la sua testimonianza  di vita e professionale: Il mio Pronto Soccorso.

Conduce Gianni Spartà, giornalista e scrittore, e intervengono: Davide Galimberti, Sindaco di Varese; Robertino Ghiringhelli, Università Cattolica, Milano; Saverio Chiaravalle, Direttore Pronto Soccorso Varese,  Daniele Marantelli, Deputato,  Carlo Montoli, Primario Ortopedia Cittiglio e Luino. Con il Patrocinio del Comune di Varese.

Furono le partite di calcio a farci incontrare. Ermanno era il medico del Varese, stava in panchina con l’allenatore e il massaggiatore e si godeva da un osservatorio privilegiato gli anni del miracolo biancorosso, quelli in cui le grandi pagavano dazio alla provinciale terribile venendo a giocare al “Franco Ossola”. Io andavo a sedermi in tribuna e dopo il fischio di chiusura scendevo negli spogliatoi a coltivare, con le chiacchiere del dopo partita, una passione per il calcio che in quelle stagioni indimenticabili eguagliò il tifo storico della città per la pallacanestro. Ma, svago domenicale a parte, non c’è dubbio che fosse il “suo” Pronto Soccorso il palcoscenico naturale di Ermanno Montoli. Lo presidiava con l’autorevolezza del capo, con la devozione del missionario, con l’efficienza di un giapponese mescolata alla praticità di un varesino. Si deve alle sue qualità professionali e alle sue virtù umane lo sviluppo di un reparto modello cui aveva dato forte contributo una donazione della famiglia Bassani. Ermanno cominciò a pensare a questo diario una sera d’inverno al Palace Hotel. Ci trovavamo a cena con altri amici, tra i quali spiccava Mino Durand, allora direttore della Prealpina. Il “dottore” cominciava a raccontare un episodio della lunga carriera in camice bianco e quell’episodio, contestualizzato, diventava spunto per indagare uno spaccato di vita varesina con i suoi protagonisti e i suoi gregari. Ecco che cosa si troverà nelle pagine che seguono: il ritratto di un’epoca della quale non provare nostalgia, ma tanto orgoglio sì. Luigi Orrigoni