Giovedì 12 maggio alle ore 21 torna sul palco del Nuovo di Varese Patrizia Laquidara, voce dolcissima del panorama italiano che ha appena pubblicato un cd in dialetto veneto (Il canto dell’anguana, di cui eseguirà alcuni brani, senza dimenticare il repertorio che l’ha lanciata in Italia): è il penultimo appuntamento della rassegna “D’altri canti”, musiche popolari e suoni del mondo proposta da Filmstudio’90 dal 7 al 21 maggio. Il concerto è prodotto in collaborazione con ARCI, Circo di note, CoopUF e l’Associazione Carosello.
Siciliana d’origine e veneta d’adozione, cantante, autrice e compositrice nel 1998 vince una borsa di studio presso il CET di Mogol per il corso autori interpreti della musica popolare veneta e lombarda. Subito, però, mostra un eclettismo musicale che la porta ad interessarsi a forme espressive e repertori inconsueti. Le prime esibizioni sono con il gruppo Hotel Rif. Si esibisce infatti in vari festival, proponendo un repertorio tradizionale di vari paesi del mondo (portoghese, arabo, greco), indicativo dei suoi interessi musicali multietnici. Già con il suo primo album Indirizzo portoghese, uscito nel 2003 e prodotto da Pasquale Minieri, Patrizia Laquidara riesce ad imporsi, collezionando elogi di prim’ordine. Il successivo Funambola, registrato nel 2007 New York e prodotto da Arto Linday e Patrick Dillet, è considerato uno dei migliori dischi italiani dell’anno e viene scelto tra i primi cinque al Premio Tenco: la canzone “Noite Luar” diventa colonna sonora del film Manuale d’amore di Giovanni Veronese e viene nominata al David di Donatello. Nel 2009 approda con una tourneè negli Stati Uniti mentre nel 2010 va in un tour in Brasile e Giappone. Invitata più volte dalle maggiori reti televisive, è autrice e produttrice artistica insieme al musicista Alfredo Santimone anche del recente album “Il canto dell’anguana”, basato sulle tradizioni musicali dell’alto vicentino, di cui proporrà a Varese alcuni brani, insieme ad un’antologia dei suoi brani più conosciuti.