Venerdì 9 Febbraio, alle ore 21.30, presso la Sala Planet Soul di Gallarate, in via Magenta 3, prosegue la rassegna JAZZ’APPEAL, storico appuntamento per tutti gli appassionati del grande jazz, giunta alla XVIII stagione, realizzata anche con il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS. L’appuntamento è con “PORTRAIT OF MINGUS”, tributo a Charles Mingus, con Attilio Zanchi al contrabbasso, Massimo Colombo al piano, Gianni Azzali al sax soprano/tenore e al flauto, Tommaso Bradascio alla Batteria.
La musica di Charlie Mingus è, e rimarrà, nei cuori e nelle orecchie di tutti gli amanti del Jazz ed è servita a ispirare diverse generazioni di musicisti. Mingus è stato, oltre che un magnifico contrabbassista, anche un prolifico compositore, arrangiatore, pianista e leader di diverse storiche formazioni. I suoi gruppi, che vanno dal trio fino alla big band, hanno attraversato ed influenzato diversi periodi stilistici a partire dagli anni 50 fino ad arrivare agli anni 70. Senza dubbio Mingus è stato, insieme a Duke Ellington, uno dei più importanti compositori del Novecento; nelle sue musiche si possono sentire le radici del Blues, gli echi del Gospel, lo Swings ed il Be Bop, il Soul Jazz fino ad arrivare al Free più furioso e alla musica d’avanguardia. E’ per questa ragione che la sua musica può essere quasi considerata come un ritratto enciclopedico della storia del Jazz e può essere suonata tutt’oggi senza apparire datata, ma fornendo anzi sempre spunti nuovi ed ispirazione.
Nasce da queste considerazioni il desiderio di riproporre i brani del repertorio di Mingus interpretandoli e rileggendoli influenzati dalle loro singole esperienze di musicisti. Nel programma vengono inoltre eseguite composizioni originali di Zanchi ispirate o vicine alla poetica musicale di Mingus.
Il gruppo nasce dal sodalizio musicale più che ventennale tra il contrabbassista Attilio Zanchi ed il pianista Massimo Colombo. Il sassofonista Gianni Azzali è una delle nuove belle realtà del Jazz Italiano. Completa infine il Quartetto il batterista Tommy Bradascio che è in possesso di un ottimo swing e di una preparazione tecnica che gli può consentire di suonare questo difficile repertorio in modo fluido e dinamico.Il desiderio di riproporre i brani del repertorio di Mingus interpretandoli e rileggendoli influenzati dalle singole e individuali esperienze di musicisti nasce dalla convinzione che la musica di Mingus può essere quasi considerata come un ritratto enciclopedico della storia del Jazz e può essere suonata tutt’oggi senza apparire datata, ma fornendo anzi sempre spunti nuovi ed ispirazione. Nel programma vengono eseguite anche composizioni originali di Zanchi ispirate o vicine alla poetica musicale di Mingus.