Nell’antica sala d’armi del Palazzo Baronale di Calcata in Roma, avrà luogo la mostra d’arte contemporanea: “Nomade e insofferente”, dell’artista Anna Massinissa.
Piccoli acquarelli su tela e stoffa, frammenti del mondo di fiaba che accompagna l’esistenza di Anna Massinissa, saranno esposti, a costituire un intreccio indissolubile di immagini e parole, nell’antica sala d’armi del Palazzo Baronale di Calcata.
L’evento si svolgerà da sabato 3 novembre a venerdì 11 novembre, dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Presso l’antica sala d’armi del Palazzo Baronale di Calcata in Roma, Via degli Anguillara 4.
Da quando l’arte, non più riconducibile alla semplice maestria di chi è in grado di governare la tecnica, ha visto crescere di peso la sua componente immateriale, l’urgenza di dare visibilità a pensieri ed emozioni cerca soddisfazione in quella cultura dell’attraversamento che connota il nostro tempo. Presenze astratte, quali sono i pensieri e le emozioni, mal si prestano alle costrizioni di modalità espressive che, sempre e comunque, ne limitano la rappresentazione. Così, da tempo, nel tentativo reiterato di esprimere un sentire per sua natura mai pienamente rappresentabile, l’artista si avvale di linguaggi diversi che, in rapporto dialettico, si integrano e si rafforzano reciprocamente. Alla ricerca incessante del “giusto” contenitore si conferma oggi il carattere mutante dell’arte quale elemento distintivo del contemporaneo. Un medesimo pensiero vestendosi delle tante possibilità del percepibile ci è dato coglierlo, talvolta frammentato nel tempo e nello spazio, in una sorta di coinvolgenza sinestetica. Partecipiamo allora di un sentire insofferente e nomade che arriva a plasmarsi su più linguaggi il quanto necessario a sfiorarne, e lasciarcene intuire, di ciascuno il limite. In ragione di ciò è sciocco ritenere di conoscere un artista se non se ne scopre il percorso, anche quello più segreto, costellato di piccoli tentativi, custoditi magari nel fondo di un cassetto, di dare luce ad una vicenda esistenziale.
Nomade e insofferente, Anna Massinissa è alla strenua ricerca di un tetto per le sue “sensibilità”.La leggerezza della parola e le trasparenze dell’acqua sono modi lontani, complementari che entrambi chiedono ascolto se, in silenzio, vogliamo spiccare il volo con le fate del bosco e attraversare quei mondi di donna sui quali l’artista ci ha aperto le sue finestre. Un invito a chiudere gli occhi e navigare tra sogni e realtà sognate, ci raggiunge ogni qual volta le parole ci collegano ad immagini ed esse, a loro volta, ci portano a parole non dette. Un rinvio senza fine tra forme di scrittura autonome dove colore e calore, fondendosi in noi, ci rendono, come Alice nel paese delle meraviglie, piccoli spettatori di inimmaginabili mondi permeati d’amore.