Massimo Lopez: il re della comicità conquista Luino

Il talento sta a mille, il divismo sta a zero. Non c’è frase migliore per descrivere Massimo Lopez, l’attore e comico che lo scorso 4 aprile ha stregato la platea del teatro Sociale di Luino, portando in scena il suo spettacolo “Ciao Frankie”, un tributo al cantante Frank Sinatra mescolato alle celebri imitazioni dell’istrionico attore. Più di due ore di spettacolo per i ripercorre i successi di Frank Sinatra con la voce profonda e potente di Lopez che ha portato l’allegria in sala con una girandola di imitazioni: politici di destra, sinistra e centro, cardinali, papi, presentatori e cantanti. Tutti sono finiti nel “mirino” comico del maestro della risata che sul palco era accompagnato da Giuliano Chiarello e la Big Band Jazz Company, diretta dal maestro Gabriele Comeglio. Eleganza, sobrietà ( perché si può far ridere senza volgarità alcuna) e una classe innata sono i tratti distintivi di questo show che ha conquistato tutta l’Italia da Nord a Sud, mettendo in scena la storia del nostra penisola attraverso le imitazioni dei personaggi famosi di oggi e di ieri.

I lettori del “Notiziario delle Associazioni” potranno ascoltare l’ intervista esclusiva che Lopez ha rilasciato al nostro giornale nell’ambito del progetto “L’idea vincente”( la nuova rubrica del Notiziario delle Associazioni, rivolta a tutti i lettori che ci vogliono raccontare la loro storia di successo, ndr). Quando entriamo in teatro per l’intervista,  il soundcheck è ancora in corso e dalle poltroncine di velluto rosso intravediamo Massimo Lopez  impegnato nelle prove, mentre gorgheggia sulle note delle canzoni di Sinatra. Passano  solo due minuti e l’attore e già da noi..ciak,azione, parte l’intervista. Lopez, in jeans e pullover sportivo, ci accoglie nel foyer del teatro, sorridente, gentile e umilissimo risponde volentieri alle nostre domande che cercano di ripercorrere le tappe principali della sua carriera ma anche di svelare qualcosa in più della sua poliedrica personalità. Le origini della passione che Lopez nutre nei confronti dello spettacolo,  risalgono alla sua tenera età: «quando avevo cinque anni volevo fare il cantante o l’attore e mi dilettavo con il pianoforte», ci ha detto il comico. Subito emerge il suo talento tanto che: «il primo provino  ufficiale che feci  fu per il Teatro Stabile di Genova e  andò subito bene, mi proposero un contratto di tre anni e quella fu per me una vera e propria scuola». Il suo curriculum è ricchissimo, durante la  sua carriera ha lavorato in televisione, in teatro e alla radio ma alla domanda qual è il suo media preferito, risponde:« tutto quello che ho fatto, l’ho fatto senza annoiarmi, con passione ma un amore grande è senza dubbio il teatro  come in “Ciao Frankie” lo spettacolo dove non interpreto il “ruolo di” ma me stesso e quindi, essendo uno spettacolo dal vivo, posso interagire direttamente con il pubblico». In televisione guarda di tutto e sulla comicità dici di non amare le sfilate di comici ma di preferire le situazioni comiche ad esempio all’interno di un film. La passione per il suo lavoro è così forte che non c’è mai stato un momento in cui voleva mollare, non ha rimpianti e rifarebbe  ogni cosa. Porte in faccia non ne ha mai ricevute, sola una volta venne chiuso  un suo programma a causa degli ascolti che non erano in linea con la media di rete, ma Lopez, a proposito della tirannia dell’Auditel, dice:«il programma non partì per questioni legate agli ascolti che sulla rete avversaria erano più alti, ma sull’altra rete cosa c’era? C’erano delle oscenità. Se io faccio un programma bellissimo e poi dall’altra parte arriva uno e ammazza qualcuno in diretta, tutti vanno a vedere quello e tu hai perso». Nonostante il successo Lopez ha dimostrato di aver i piedi ben piantati a terra, dichiarando:«sulle critiche che condividevo , mi sono applicato e ho cercato sempre di trovare una soluzione per cercare di migliorarmi». Con il trio che aveva formato con Tullio Solenghi e Anna Marchesini ha deciso di ricongiungersi del 2008 in occasione dello spettacolo celebrativo “Non ci sono più le mezze stagioni” e alla domanda: lei e gli altri due componenti del trio avete intenzione di ricongiungervi, risponde:«il trio non è rinato stabilmente perché avremmo rischiato di coprire tutto quello che c’era stato prima, però avevamo voglia di farci conoscere dalle nuove generazioni, avevamo voglia di giocare tra noi e di fare una specie di riunione. Non volevamo esserci troppo perché la tv di oggi ti può uccidere».L ’intervista si conclude con un appello ai lettori che vengono invitati a prendere parte alla rubrica “L’idea vincente” perché: «rapportandosi con gli altri e confrontarsi è sempre importante e significa sviluppare la propria cultura e crescere».

Per ascoltare tutta l’intervista, guarda il video (Intervista di Erica Besoli, riprese di Daniele Bonfatti)

Erica Besoli

holly29@hotmail.it