Lorenzo Perrone: “C’era una volta un re…”

Galleria Villa Morotti (Daverio) dedica una mostra personale a Lorenzo Perrone, presentando più di trenta opere dell’artista in un percorso che ben illustra la sua ricerca sulle possibilità del libro. I libri bianchi di Lorenzo Perrone sono libri veri sui quali l’artista opera, mediante l’uso di acqua e colla, vernice e pigmento bianco, spogliandoli del loro contenuto e ottenendo così un oggetto disanimato, una materia prima. Partendo da questa “materia prima” Perrone lavora in direzione scultorea, plasmando le superfici, lavorando sull’apertura delle pagine, sulle possibilità dell’appoggio e soprattutto innestando oggetti apparentemente estranei al libro stesso che, nella combinazione con questo, fanno emergere universi simbolici, sociali e immaginifici. L’esperienza decennale nel campo della pubblicità come art director, l’amore per l’oggetto libro derivante dalla formazione presso la Scuola del Libro di Milano e la delicata sensibilità della personalità di Perrone, ma anche la sua ironia e la sua propensione ad un “economia” delle parole, si incontrano in questi microcosmi che sono appunto i libri bianchi espsoti a Galleria Villa Morotti.

Inaugurazione sabato 12 novembre ore 18.00

12 novembre 2011 – 29 gennaio 2012

Lorenzo Perrone nasce a Milano.Frequenta la “Scuola del Libro” dell’Umanitaria e di pittura del “Castello Sforzesco”a Milano. Inizia a lavorare in pubblicità, si trasferisce poi a Londra e infine a New York dove rimane per oltre dieci anni. Torna in Italia e apre Blue44, uno studio creativo di grafica e comunicazione. Dipinge, progetta libri,  scrive storie per il cinema, gira video, suona la fisarmonica. Lavora ai “Libri Bianchi” da circa nove anni. I suoi lavori sono stati esposti nelle gallerie di Milano, Firenze, Roma, Bologna, Napoli, Capalbio, Parigi e Denver. Vive e lavora tra Firenze e Milano.

“…Alla fine, liberate dal peso delle parole, le pagine diventano simboliche e il “Libro Bianco”, nel suo immobile candore, diventa ancora più eloquente e grida in silenzio per essere letto altrimenti”.
(L.Perrone)