Laura Tussi: “Memoria storica e pedagogia interculturale” queste le basi per un’autentica democrazia.

ComboniFem, Mondo Donna Missione, intervista di Silvia Marceglia a Laura Tussi chiedendo innanzitutto se possano o meno i libri contribuire a creare un humus di Resistenza attiva al degrado dei nostri tempi, attraverso la trasmissione di valori del passato, il racconto della difesa o dell’offesa dei diritti civili e umani? Non solo possono, devono. La memoria storica è un dovere etico e morale. Docente, giornalista e scrittrice, Laura Tussi ha conseguito ben cinque lauree, un traguardo che rivela tutta la passione di una donna che crede strenuamente in ciò che fa, tanto da vincere quella timidezza che talvolta  fa capolino dal suo sguardo. Autrice di varie pubblicazioni –  Sacro (EMI 2009) Memorie e Olocausto (Aracne 2009) e Il Pensiero delle Differenze (Aracne 2009) Il Dovere di Ricordare (Aracne 2010),  collabora con diverse riviste di settore e telematiche come PeaceLink,Telematica per la Pace www.peacelink.it. Il libro coniuga il tuo impegno per la nonviolenza e l’approfondimento e la ricerca nell’ambito pedagogico. Come si sono intrecciati questi tuoi percorsi? L’impegno per la nonviolenza nasce dall’incontro con diverse realtà associative e centri di ricerca che si occupano di tematiche collegate all’attivismo per i diritti civili e umani, per la pace, l’ecologia e l’ambiente, il disarmo, l’obiezione di coscienza alle spese nucleari e militari. L’interesse per la pedagogia deriva invece dal percorso di studi che ho intrapreso dapprima  presso l’Università Statale e poi presso l’Università Bicocca di Milano. Penso che la pedagogia interculturale sia lo strumento della nonviolenza per inverare, tramite la forza delle idee e della verità, i principi costituzionali della pace, della democrazia, della giustizia sociale, fondamenti valoriali che sono stati sanciti nella Costituzione dalle nostre madri  e dai nostri padri partigiani e costituenti, in seguito alla Lotta di Liberazione contro il nazifascismo, tramite la Resistenza Partigiana che fu un movimento attivo per ottenere la pace, sul predominio del terrore del regime e della dittatura tirannica e oscurantista del nazifascismo. Attualmente gli apparati burocratici statali sono ancora intrisi di retaggi fascisti, per questo il mio impegno è volto a portare a tutti un messaggio di contenuto sui valori della legalità, della giustizia sociale, della pace, attraverso l’attivismo della testimonianza diretta e indiretta sul significato dell’Antifascismo. Per questi motivi sono coautrice, insieme con Fabrizio Cracolici, Presidente A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) della sezione di Nova Milanese, del libro “Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del partigiano Emilio Bacio Capuzzo”, edito anch’esso da mimesis.