La Galleria Fallaci di Somma Lombardo incontra l’arte di Gabriele Piccardi

Dal 6 Luglio al 14 Luglio verrà inaugurata la mostra personale di Gabriele Piccardi presso la galleria Fallaci di Somma Lombardo. Curata dall’art director Lorenzo Schievevini Boff, con il patrocinio della Provincia di Varese e dell’assessorato alla cultura di Somma Lombardo. L’inagurazione sarà sabato 6 Luglio alle ore 18.00. Gabriele Piccardi nasce ad   Arbus (Ca) il 25/11/1951.Verso la fine degli anni ’60 si trasferisce in Lombardia e precisamente ad Arsago Seprio nel Varesotto. Venirsene via da Arbus, antico paese minerario del cagliaritano, lasciare la sua terra, la Sardegna: questo il primo passo che il giovane Gabriele Piccardi ha compiuto per prender contatto con un mondo più vasto, che potesse arricchirlo e stimolarlo. Ha intrapreso poi un viaggio avventuroso, attraverso la Germania, per mettersi alla prova, come i giovani a volte sanno fare e per dare una risposta al suo desiderio di conoscenza. Il lavoro lo ha in seguito fermato nella nostra provincia, dai lunghi umidi inverni, così diversa dalla sua Sardegna. Se l’impiego assorbiva tutta la sua giornata, c’erano angoli di tempo da poter dedicare alla grande passione della sua vita: la pittura. Gli artisti, con i quali stabiliva contatti e legami di amicizia (valga per tutti Giovanni De Maria, che ad Arsago ha lasciato un’impronta importante) e i musei, le mostre di pittura che spesso visitava sono stati per lui momenti importanti di crescita artistica. Dipinge da tanti anni e le sue opere testimoniano un lavoro continuo ed assiduo, che si muove in due direzioni: un filone klimtiano, fatto di composizioni geometriche dai delicati colori pastello e una vena di espressionismo astratto, che produce opere dense di materia, dai colori fascinosi, intensamente  suggestive. Sembrano quadri nati da due sensibilità differenti: l’una più cerebrale, intellettuale; l’altra più passionale ed impulsiva. Certamente nell’Artista convivono queste due attitudini nella complessità del suo temperamento ed è ammirevole come abbia saputo estrinsecarle entrambe. Forse, per comprendere questi due  differenti stili espressivi, bisogna rammentare l’altra grande passione di Gabriele Piccardi: la musica Jazz, che l’artista ascolta continuamente, soprattutto mentre dipinge, magari nella solitudine delle ore notturne. Sappiamo che il jazz è quello straordinario mix di partitura musicale e di improvvisazione, di struttura e creazione immediata, spontanea: tutto si muove liberamente, ancorato su una base sicura. L’opera pittorica di Gabriele Piccardi assomiglia un po’ a un pezzo del suo amato jazz: sia nei suoi quadri geometrici, sia nei suoi quadri  astratti c’è  una base, che fornisce l’organizzazione dell’opera sulla quale si sviluppa il gioco dell’ improvvisazione, dove forme e colori si espandono in libertà. Sono due percorsi apparentemente contrastanti, ma sottesi da un profondo legame: la loro equilibrata architettura. Anche nelle composizioni ispirate al più puro espressionismo astratto infatti, la forma e il movimento delle creazioni sono sempre composti, controllati, il sentimento mai gridato, ma suggerito. Musica e pittura, nell’immaginario di questo artista, convivono in una sintesi altamente creativa, quasi  perfetta.