Venerdi 13 aprile presso la biblioteca archivio Emilio Sereni (Istituto Alcide Cervi), via Fratelli Cervi, 9 Gattatico Reggio Emilia, alle ore 15.3o si terrà l’inaugurazione della mostra: “Paesaggi agrari. L’irrinunciabile eredità scientifica di Emilio Sereni“.
Realizzata dall’Istituto Alcide Cervi in collaborazione con la Società Geografica Italiana a cinquanta anni dall’uscita del libro scientificamente più stimolante di Emilio Sereni (la Storia del paesaggio agrario italiano), intende dare un contributo all’esplorazione dello spessore politico, culturale e scientifico di uno dei protagonisti della storia politica e culturale italiana del Novecento. Riproporre oggi la lezione dello studioso nel campo delle scienze storiche e geografiche significa valorizzare non solo il grande patrimonio di libri e materiali di studio nel campo della storia dell’agricoltura e dei paesaggi rurali che Emilio Sereni ha lasciato al Cervi e al Gramsci, ma anche il patrimonio materiale costituito dai paesaggi rurali di interesse storico che si sono mantenuti malgrado il trionfo dell’agroindustria e il naufragio della agricoltura tradizionale.
La mostra, allestita negli spazi della Biblioteca Archivio Emilio Sereni illustra, attraverso un itinerario iconografico e documentale, il percorso di vita, di pensiero e il metodo di lavoro di Emilio Sereni. Ne emerge tutta l’eccezionale attualità di uno studioso che nella sua vita operosa ha saputo mettere insieme non solo impegno politico e indagine scientifica ma anche tante discipline e relativi metodi di ricerca. Dieci le sezioni della mostra, dieci grandi totem che riproducono la struttura del libro aperto; riportano documenti, foto, testi; in alcuni sono inseriti video e touchscreen che integrano il percorso in modo multimediale e coinvolgente. Accanto alla contestualizzazione della complessa personalità di Sereni e alla fortuna della Storia del paesaggio agrario italiano, le sezioni ne illustrano i principali assi tematici (il rapporto città-campagna), metodologici (il concetto di struttura) e tipologici (il paesaggio mediterraneo, il caso Emilia Romagna), la molteplicità delle fonti vecchie e nuove (le fonti testuali, iconografiche, fotografiche, le nuove fonti e i processi di patrimonializzazione).
Per informazioni:
Prof. Gabriella Bonini, Responsabile Progetti Biblioteca Archivio Emilio Sereni
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