In via di chiusura il Progetto di Educazione Sanitaria pensato per le scuole di Busto, Gallarate, Castellanza e Valle Olona

La prevenzione è la scommessa del futuro in quanto la medicina moderna non si limita a curare le malattie, ma si propone di preservare la salute e, soprattutto migliorare, con l’integrità fisica, le qualità morali. Come approfondire queste importanti problematiche tra i giovanissimi? Un notevole contributo lo sta fornendo il Progetto ideato dall’Associazione Enrico Dell’Acqua di Busto Arsizio e organizzato con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese.

Si tratta di un’articolata e intensa azione di sensibilizzazione resa possibile dalla disponibilità di una qualificata équipe di medici ed operatori che, con il supporto di “docenti-referenti” degli Istituti secondari di primo grado di Busto, Gallarate, Castellanza e Valle Olona, valorizzano il progetto giunto al terzo anno consecutivo e Patrocinato da autorevoli Enti istituzionali pubblici e privati.

Una complessa operazione che si concluderà a Giugno e, nonostante la delicata fase che sta attraversando il mondo della scuola, le tematiche esaminate continuano a suscitare non solo ampia condivisione: alimentazione, alcool e droghe, nuove tecnologie, lotta al fumo, sessualità, rappresentano i principali argomenti che poi si riflettono in una società purtroppo attraversata da mille insidie. L’estensione all’ambiente – in collaborazione con il Parco Alto Milanese che comprende Busto Arsizio, Castellanza e Legnano – ha consentito di analizzare significative forme di inquinamento segnalate dagli studenti.

Uno scenario, quello emerso, estremamente preoccupante per cui l’educazione alla tutela dell’ambiente è divenuta prioritaria e il messaggio non può rimanere inascoltato dopo il grido d’allarme che le Istituzioni internazionali hanno lanciato a difesa del pianeta. Qualche indicazione statistica conferisce al Progetto ulteriore autorevolezza considerando che nel triennio sono stati sensibilizzati circa 16.000 studenti mentre nel 2018 le ore di docenza sono risultate quasi 200 con 80 incontri nei 20 plessi scolastici che hanno aderito all’iniziativa dell’Associazione. Ma anche il sociale, inteso come lotta allo spreco (legge n° 166 su iniziativa della parlamentare varesina On. Gadda) evidenzia l’inderogabile esigenza di razionalizzare la distribuzione delle risorse a favore di un settore che deve fare i conti con il costante incremento delle nuove povertà. Senza sottovalutare che i benefici di natura fiscale agevolano l’attuazione della legge che si sta inserendo nel panorama della sussidiarietà, passaggio obbligato per un più armonico sviluppo comunitario anche se la cultura del dono richiede innovative forme di promozione.

L’Associazione Dell’Acqua di Busto Arsizio sta inoltre intensificando i contatti con il mondo della scuola affinché “l’educazione civica” degli anni ’70 sia reintrodotta come materia di insegnamento negli Istituti secondari di primo grado. Sensibilizzare le giovani generazioni a salvaguardare il patrimonio della collettività purtroppo oggetto di aggressioni, è uno straordinario obiettivo per il futuro del Paese e senza gravare sulle finanze pubbliche spesso condizionate da una burocrazia che fa scudo alle rendite di posizione.

Ma il sogno può essere tradotto in realtà se la convergenza tra pubblico e privato diventasse concreta collaborazione, con Busto Arsizio partecipe di un’intuizione in linea con le prospettive socio-sanitarie-ambientali di un moderno sistema democratico.