Una donna economicamente indipendente e divertita dal gioco della seduzione: ecco il ritratto di Mirandolina, uno dei caratteri femminili di maggior successo sulla scena drammaturgica italiana, protagonista del secondo appuntamento della stagione 2012/2013 del teatro Sociale di Busto Arsizio.
Dopo la rappresentazione del dramma «Il cerchio di gesso del Caucaso» di Bertolt Brecht, la sala di piazza Plebiscito ospiterà, infatti, la commedia «La locandiera» di Carlo Goldoni, per la regia di Delia Cajelli e con gli attori del teatro Sociale. Lo spettacolo, prodotto dall’associazione culturale «Educarte», sarà in agenda per la serata di giovedì 29 novembre, alle ore 21, nell’ambito della stagione cittadina «BA Teatro». È prevista anche una rappresentazione per le scuole secondarie di primo e di secondo grado della città di Busto Arsizio e dei paesi limitrofi nella mattinata di mercoledì 28 novembre, alle ore 10.15, in apertura della rassegna «Il teatro dei ragazzi e per i ragazzi». Sul palco saliranno Ambra Greta Cajelli, Gerry Franceschini, Silvano Melia, Mario Piciollo, Anita Romano ed Elisa Vai, insieme con Michele Pollastro ed Emanuele Caruso, due allievi del progetto di «Officina della creatività» di «Educarte», iscritti ai corsi «Accademia del musical» e «Chi è di scena? Il pubblico». «La locandiera» -pubblicata per la prima volta nel 1753 per i tipi dell’editore Paperini di Firenze, all’interno del secondo tomo delle opere goldoniane (insieme con «Il tutore», «L’adulatore», «Il Molière» e «Il cavaliere e la dama»)- fu scritta da Carlo Goldoni, tra l’ottobre e il novembre 1752, per l’attrice Maddalena Raffi Marliani, nome d’arte Corallina, la «servetta» della compagnia di Gerolamo Medebach. La prima rappresentazione si tenne il giorno di Santo Stefano del 1752, al teatro Sant’Angelo di Venezia (lo ricorda lo stesso autore nei suoi «Mémoires»). Lo spettacolo venne, poi, replicato più volte, e con successo, in occasione dei festeggiamenti per il carnevale dell’anno successivo. «La locandiera», che lo stesso Carlo Goldoni Definita dallo stesso autore, nella prefazione, «la più morale, la più utile e la più istruttiva» di tutta la sua produzione, quest’opera dà vita a un nuovo modello di teatro: la commedia di carattere, un genere che soppianta gli schemi, ormai obsoleti e stereotipati, della Commedia dell’arte. Sotto i riflettori sale, infatti, una figura ben delineata nei suoi tratti: la protagonista di quest’opera, oggetto in Italia di eccellenti edizioni firmate da importanti registi quali, per esempio, Luchino Visconti e Giorgio Strehler, è saggia e spiritosa, garbata e perspicace, civetta e accorta. Rappresenta -per usare le parole di Nicola Mangini- è «la più mirabile espressione della femminilità trionfante e certo uno dei personaggi più vivi che sia mai apparso alla ribalta».
Il botteghino del teatro Sociale, ubicato presso gli uffici del primo piano (ingresso da piazza Plebiscito, 8), è aperto nelle giornate di mercoledì e venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, e il sabato, dalle 10.00 alle 12.00. E’ possibile riservare i propri posti, chiamando il numero 0331.679000, nelle giornate dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 12.30.