Galleria Villa Morotti presenta le opere di Walter Gadda, artista il cui lavoro si radica nel clima concettuale delle “strutture primarie” (Robert Ryman e Frank Stella), coniugando il rigore compositivo ed estetico di queste ricerche con il purismo delle superfici monocrome della tradizione pittorica americana da Rothko fino a Agnes Martin e Ad Reinhardt .
Nelle opere di Gadda la materia pittorica e la materia industriale trovano una sintesi dialettica, attraverso il ruolo essenziale che l’artista dà al concetto di percezione. La ricerca sulla superficie, sulla “oggettualità” della pittura, così come viene condotta dall’artista, non va verso e nemmeno muove da quello che potrebbe apparire come un “grado zero” della pittura, ma sorge da un ampio orizzonte di radicamento storico, in cui Gadda ripropone la questione di una pittura essenziale e concettualmente autonoma, ponendo al centro il concetto di percezione.
Nelle opere dell’artista le operazioni di riduzione o concentrazione della materia pittorica e della materia industriale spingono verso una visività ricercata, intensificata. Gadda si confronta con tecniche e materie estranee alla tradizione della pittura, si serve infatti del fuoco, di materie plastiche e metalli, di materiali che, sul piano storico, sono andati sostituendosi alla morfologia della natura, e hanno costruito l’ambiente e il paesaggio. Tra natura e artificio non v’è antitesi e l’artista nel labile confine tra le due rintraccia e colloca la propria dimensione.