Filmstudio’90 investe sul digitale al cinema e sulle attività polivalenti per incrementare il pubblico giovane

Si respirava un clima da “grandi eventi” a Varese lo scorso 20 febbraio, durante l’assemblea annuale di Filmstudio’90, che non aveva all’ordine del giorno soltanto il rituale ricambio delle cariche elettive, ma soprattutto una riflessione importante sul cammino fin qui percorso alla vigilia di progetti che, nella relazione introduttiva del presidente Giulio Rossini, sono apparsi di portata per così dire “epocale” per il cambiamento di strategie culturali che imboccherà con decisione il gruppo di via De Cristoforis. Tutta questa “carne al fuoco” è stata presentata poi alla cittadinanza con una conferenza stampa organizzata dai responsabili dei progetti martedì scorso al salone “Macchi” di via De Cristoforis.

Prima di tutto l’appuntamento che porterà a breve, entro quest’estate,  una delle sale cinematografiche gestite dall’associazione – quella del Cinema Teatro Nuovo di viale dei Mille – a dotarsi di un impianto di proiezione digitale: un appuntamento obbligatorio per tutte le sale cinematografiche dal 2014, ma che viene anticipato da Filmstudio’90 proprio per “stare al passo” con gli impianti multisala.

Ma non è solo questo l’obiettivo perché cogliendo al balzo il finanziamento che la Regione Lombardia offre a chi si dota di questa nuova tecnologia, l’associazione varesina intende ottimizzare al massimo anche tutte quelle agevolazioni che per incentivare il passaggio il sostegno economico porta di conseguenza: in sostanza sarà possibile accedere anche a risorse culturali multimediali che possono diversificare in modo importante la domanda che viene dal territorio, interagendo con enti formativi (come le scuole musicali, per esempio, per i quali sono previste precise offerte culturali) e associazioni.Non solo le prime visioni cinematografiche, dunque, nel futuro delle sale di Filmstudio’90, ma anche percorsi tematici da gestire – magari con DVD o con altri strumenti multimediali “alternativi” al digitale –  in collaborazione con altri referenti culturali già operanti.

A questo proposito c’è poi una seconda importante occasione, che premia l’impegno fin qui svolto da Filmstudio’90 come soggetto propositore di una rete di relazioni con enti ed associazioni (si pensi alle rassegne “Un posto nel mondo” e “Di terra e di cielo” che annualmente propongono in provincia importanti proposte culturali, non esclusivamente cinematografiche, proprio coinvolgendo le strutture associative): la Fondazione Cariplo ha stanziato a Filmstudio’90, unica realtà varesina tra le 18 “premiate” in tutta la Lombardia, un consistente contributo (110 mila euro) per rafforzare il legame delle sale culturali polivalenti con il territorio.

Si tratta di un progetto – GenerAzioni, che ha come partner Cortisonici e la Cooperativa Sociale Totem – che si propone di sostenere le sale a programmazione culturale polivalente in percorsi finalizzati a incrementare la partecipazione del pubblico, realizzare interventi di tipo tecnologico e infrastrutturale volti a innovare la proposta culturale della sala, nonché qualificare e differenziare la programmazione anche mediante la realizzazione di percorsi di formazione del personale orientati all’organizzazione e gestione di attività polivalenti (cinema, teatro, musica e attività culturali in genere).

Insomma, per le strutture di cui dispone Filmstudio’90 (oltre al Cinema Teatro Nuovo di viale dei Mille, con i suoi oltre 600 posti, c’è la sala di via De Cristoforis, più tutti gli spazi aperti e chiusi gestiti in collaborazione con gli enti locali di Varese e provincia) si tratta ancor di più di aprirsi culturalmente a 360 gradi: una scelta che comunque è già stata imboccata decisamente negli ultimi anni: si veda la stagione teatrale e la rassegna musicale “Note di scena” al Nuovo, oltre ai vari eventi organizzati in strutture pubbliche e private un po’ ovunque.

Ma ora, come hanno spiegato  i referenti del progetto legato al finanziamento Cariplo Alessandro Leone e Massimo Lazzaroni, la strada da percorrere non sarà più occasionale ma strutturata in precisi “step” di offerta culturale che coinvolgeranno vari soggetti e attori: si va dal progetto di comunicazione sul web con esperti di musica, cinema e teatro che faranno “rete”, anche in senso formativo, con ambienti quali l’università e le scuole di musica, a veri e propri concorsi per allargare la fascia di utenza ad un pubblico più giovane, incentivando anche forme di partecipazione per sviluppare nuovi talenti in campo artistico.

L’augurio che i soci di Filmstudio’90 si fanno in questa scommessa di rilancio dell’offerta culturale è, come traspare dagli interventi ascoltati in assemblea, che non restino soli. Se i riconoscimenti vengono dagli enti di finanziamento, il prossimo passo deve essere quello dei soggetti sociali che agiscono sul territorio, sia pubblici sia privati. Le nuove tendenze di “governance pubblica”, che già vengono attuate con sempre maggior decisione da alcuni enti locali, prevedono lo sviluppo dell’opportunità offerta dalle nuove tecnologie per favorire il rafforzamento di reti sociali ed evitare che i costi economici ricadano sul solo soggetto pubblico. E’ evidente dunque che l’investimento di Filmstudio’90 è un valore aggiunto che deve essere accolto e tutelato anche dai pubblici amministratori, con forme di collaborazione ed incentivazione. La speranza è che su questa strada aperta si incamminino con sempre più convinzione molti altri perché, sebbene ci sia qualcuno che lo nega, con la cultura … si mangia.