“Per l’intelligenza e l’ecletticità con cui come scrittrice e attrice ha stigmatizzato con raffinata e caustica ironia le frivolezze e le ipocrisie degli italiani, dando vita a personaggi capaci, oltre che di far ridere, di far riflettere su vizi e vizietti pubblici e privati”. E’ questa la motivazione con la quale il Comitato “Amici di Piero Chiara” ha deciso di assegnare alla celebre attrice Franca Valeri il “Premio Chiara alla carriera”.
L’evento, patrocinato dalla Provincia di Varese e dai Comuni di Luino e di Varese e organizzato da Bambi Lazzati, si svolgerà domenica 8 maggio alle ore 17.15 presso il teatro Sociale di Luino. Durante la cerimonia di premiazione interverrà anche l’architetto Ettore Mocchetti, direttore di AD, il giornale edito da Condè Nast per il quale Piero Chiara inventò la rubrica “La casa, la vita”, ancora oggi presente nella pubblicazione.
Franca Maria Norsa. E’ questo il vero nome di Franca Valeri, nome d’arte scelto in omaggio del celebre scrittore Paul Valéry. Comica dotata di un’ironia brillante e intelligentissima, ha fatto divertire (ma anche riflettere sulle ipocrisie dell’epoca) gli italiani con il personaggio della signorina snob, la centralinista che faceva il verso ai salotti della Milano bene e con il personaggio della signora Cecioni, una romana che stava sempre al telefono con la madre. Al cinema ha lavorato con Toto’, Alberto Sordi e con Federico Fellini; in televisione è stata la colonna portante del varietà anni sessanta con spettacoli come “Le divine” e “Studio Uno”. Amante dell’opera lirica, arguta scrittrice, pubblica anche una serie di dischi con le registrazioni dei suoi più famosi personaggi femminili.
Nella nostra intervista esclusiva emerge una Franca Valeri forte ma allo stesso tempo gentile, colta, raffinata e mai banale anche nelle risposte più semplici.
Quando e perché ha deciso di fare l’attrice?
Ho deciso da bambina, senza una ragione speciale perché ero attratta sia dalle mie capacità di affrontare gli altri, il pubblico, sia dal fascino di questa carriera. Ma ero una bambina. Non ho mai cambiato idea.
Che cos’è per lei la volgarità nella televisione di oggi?
E’ la volgarità. E’ difficile definire la volgarità. E’ il continuo doppio senso, è la risata senza ragione, è l’indiscrezione soprattutto. In tutti i talk show televisivi c’è un’indiscrezione totale verso i sentimenti, verso le vite. Non voglio dire con questo che sono contraria alle “cose” telefoniche che qualche volta sono necessarie per le inchieste, visto che viviamo in mondo di delinquenti, perché sapere in qualunque modo la verità è importante. Ma invece il linguaggio televisivo è soprattutto indiscreto.
Che cosa ne pensa della comicità femminile di oggi?
Ma non è che ne abbondiamo. Alcune attrici comiche sono spiritose, hanno il coraggio di essere ironiche. Siamo sempre poche.
Se dovesse scegliere una sua erede, chi sarebbe?
No , non saprei scegliere perché ognuna fa la sua strada. E’ talmente particolare l’eredita che non si può scegliere.
Domenica riceverà il “Premio Chiara alla carriera”, che cosa rappresenta per lei?
Un premio alla carriera di cui sono grata a chi me lo ha voluto dare. Non è significativo come un Nobel ma è un premio intitolato a uno scrittore che fa sempre piacere ricevere.
Si è mai sentita come un personaggio che ha interpretato nel corso della sua carriera?
No è sempre stata mia premura di inventare e di non rifarmi ad altri.
Erica Besoli
Il video con l’intervista telefonica.