L’associazione “L’isola che non c’è” di Saronno propone una riflessione sugli effetti sociali e psicologici della pandemia Covid-19, sugli insegnamenti che questa esperienza ci può offrire e in particolare sui temi della nostra fragilità e sull’obbligo della condivisione nei confronti di chi soffre.
Una riflessione sul tema della fragilità dell’uomo e delle relazioni di condivisione della sofferenza è doverosa in un momento di grande sconvolgimento degli assetti economici, ma soprattutto sociali e relazionali, determinato dall’emergenza sanitaria. Nel tentativo di recuperare un senso della comunità e della condivisione che sono messi in discussione dai timori del contagio e da una comunicazione scientifica totalizzante, ci si chiede quanto è stato perso e cosa si può imparare per il futuro.
L’incontro si terrà venerdì 9 ottobre alle ore 21 presso la sede dell’associazione in via Biffi 12 a Saronno (VA), e sarà condotto dal professor Giuseppe Uboldi.
A partire dalla riflessione di filosofi autorevoli, da Simone Weil a Umberto Galimberti, i cui interventi sono stati pubblicati su diversi mezzi a stampa nel periodo di lockdown, si procederà alla lettura dell’esperienza pandemica per la società, nei suoi risvolti sociali e psicologici.
“L’Isola che non c’è” è un’associazione culturale nata a Saronno nel 1998, con la vocazione primaria di una ricerca continua di arricchimento personale e collettivo. Promuove incontri, conferenze, gite e visite guidate, caffè filosofici, proiezioni di film, coinvolgendo persone interessate ad una cultura aperta, critica, multidisciplinare e intervenendo con continuità sui temi di attualità sociale e culturale.
Per il mese di ottobre l’associazione propone un calendario di incontri che può essere consultato sul sito ufficiale; per garantire le misure di sicurezza anti-Covid19 si chiede di utilizzare le mascherine, rispettare il distanziamento e confermare la partecipazione agli incontri con un messaggio Whatsapp al 348 5634309