Biodiversità del territorio ai Mulini di Gurone

La Giornata Mondiale delle Zone Umide:
con noi ai Mulini di Gurone
per diventare Citizen Scientist

Con un’app si potrà collaborare
con l’Università dell’Insubria per progetti sulla biodiversità.
Si comincia dai Mulini di Gurone domenica 5 febbraio.

Una passeggiata e un’app sullo smartphone per iniziare a collaborare con l’Università dell’Insubria in un grande progetto scientifico sulla biodiversità del nostro territorio. È questa l’idea di Legambiente Varese Onlus in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, giovedì 2 febbraio 2017.
«Noi posticiperemo la data dei “festeggiamenti” a domenica – spiega Valentina Minazzi, presidente del circolo di Varese del Cigno Verde – per avere più partecipazione ad un’iniziativa che unisce la nostra passione per la biodiversità il rigore scientifico dell’Università dell’Insubria».
Domenica mattina, quindi, l’appuntamento è per le 10 al Casello 10, in località Mulini di Gurone a Malnate, per una passeggiata insieme a Bruno Cerabolini, docente di Ecologia Vegetale Applicata nell’ateneo varesino, e Lucas Wauters, del dipartimento di Scienze Teoriche ed Applicate della stessa Università, esperto di biodiversità nella fauna, per scoprire questo particolare tratto dell’Olona e le sue specificità.
La passeggiata sarà l’occasione per lanciare il progetto di Citisen Science di Legambiente Varese in collaborazione con l’Università dell’Insubria: attraverso una semplice app da scaricare sullo smartphone, sarà possibile fotografare, geolocalizzare e mandare immediatamente nei database dell’ateneo cittadino le immagini delle piante “alloctone”, cioè non tipiche del nostro territorio. Si tratta di vegetali che corrispondono, dal punto di vista dell’ecosistema, al pesce siluro o al gambero della Louisiana nelle acque del Lago di Varese: specie importate, arrivate da altre parti del mondo spesso per la passione di qualche collezionista, che sono sfuggite al controllo, si sono adattate al nostro clima ed ora proliferano a discapito delle specie originarie delle nostre zone.
«L’idea è quella di aiutare gli scienziati a catalogarle, capire dove si trovano e, di conseguenza, studiare i fenomeni che hanno contribuito alla loro diffusione – spiega ancora Minazzi – ma soprattutto coinvolgere i cittadini nel lavoro scientifico, spingendoli anche ad osservare con maggior attenzione la biodiversità, la straordinaria ricchezza di vita che anche qui abbiamo. Per imparare ad amarla, quindi a difenderla».
L’app si chiama CSMON-Life ed è già disponibile gratuitamente su Play Store per Android e App Store per Iphone.
L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto “L’Anello sul Fiume”, realizzato da Legambiente Varese con il contributo di Fondazione Cariplo.

Ufficio stampa Legambiente Varese
Chiara Frangi
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