Azzate ha ospitato la Piccola Orchestra Apocrifa in una serata dedicata a De André


Al Cinema Castellani si è esibita venerdì 4 Aprile la Piccola Orchestra Apocrifa di Giorgio Cordini, in una serata tutta dedicata alla sensibilità e al genio del cantautore genovese Fabrizio De André.
Nella prima parte della serata, dopo una breve introduzione e qualche minuto di soundcheck, il concerto è iniziato con l’ esecuzione dell’ intero album “La buona novella” di De André, un concept pubblicato nel 1970 ispirato ai vangeli apocrifi che focalizza la sua attenzione sulle reali persone che stavano dietro ai personaggi evangelici di Maria, Giuseppe ed ovviamente di Gesù. Per tre quarti d’ ora, mentre la macchina del fumo incensava il palco e le luminarie, l’ orchestra ha suonato dal “Laudate Dominem” che apre il disco al “Laudate hominem” che lo chiude senza interruzioni, grazie ad un arrangiamento accorto che riempie i vuoti fra una canzone e l’ altra lasciando spazio al virtuosismo dei vari componenti dell’ Orchestra.
La canzone “Si chiamava Gesù” funge quindi da collante fra la prima e la seconda parte del concerto, che si è articolata alternando pezzi meno conosciuti ad alcuni dei grandi successi di De André, come “La città vecchia”, “Bocca di rosa” e “Il pescatore”, che ha chiuso il concerto. Una menzione speciale merita l’ esecuzione de “La guerra di Piero”, presentata in due parti in una inedita versione strumentale aperta da un assolo di hang drum, un particolare tipo di percussioni di origine svizzera dal suono esotico.
La Piccola Orchestra Apocrifa esibisce un sound unico, grazie alle diverse influenze musicali dei suoi componenti. Agli arpeggi di bouzouki e chitarra acustica di Giorgio Cordini si sovrappone la voce di Alessandro Adami, perfetto nell’ arduo compito di rievocare De André.  A questa ossatura folk si aggiungono i tre archi Stefano Zeni (al violino), Elena Laffranchi (alla viola) e Aldo Lucchini (al violoncello), che donano insieme alle coriste Denise Pisoni, Maria Cordini Maria Alberti un suono elegante, pieno ed avvolgente ai brani. Chiudono la formazione Gaspare Bonafede alle percussioni, evocatore di ritmi esotici grazie all’ utilizzo di strumenti inusuali, ed Enzo Santoro ai flauti, capace quest’ ultimo di ricordare il migliore Ian Anderson dei Jethro Tull, o, per rimanere in ambito italiano, le improvvisazioni al flauto di Vittorio De Scalzi dei New Trolls.
Un lungo applauso ha premiato il concerto, al termine del quale sono stati venduti i cd di una registrazione de “La buona novella”, ed è importante sottolineare che una parte del ricavato di queste vendite è stata devoluta ad Emergency.