Venerdì 16 marzo alle 10.30, presso l’Aula magna dell’ Università Bocconi in via Gobbi 5 a Milano, si terrà la premiazione dei migliori progetti del concorso “Un’idea per la tua città“, patrocinato dal Comune di Milano. Alla premiazione parteciperà anche il sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’ ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni) Graziano Delrio, che sarà intervistato da Giovanni Valotti sul suo libro “Città delle persone”.
Graziano Delrio, attuale sindaco di Reggio Emilia, è il primo dal 1945 – come recita la sua biografia di Wikipedia – a non aver militato nel PCI. Questo dettaglio ci dà una chiave importante nella lettura del suo libro “Città delle persone” (Donzelli Editore, 2011), perché l’autore traccia il suo progetto di “buon governo amministrativo” – anche se il respiro è talmente ampio da coinvolgere nella sua analisi il sistema Paese nel suo complesso – proprio partendo dai fattori critici del mitico “modello emiliano”, quel sistema economico-politico che aveva raggiunto il suo apogeo alla fine degli anni Settanta del secolo scorso su impulso dell’allora primo partito di opposizione in Italia, ma con una salda egemonia politica regionale.
Delrio si tiene comunque ben lontano “da preconcetti ideologici e da semplicistiche ricette”, declinando le differenze tra il modello di partenza e le nuove tendenze applicative – sperimentate in oltre sette anni di mandato con una logica rigorosamente tecnico-politica totalmente depurata da elementi demagogici – nei processi amministrativi che riguardano lo sviluppo economico, il welfare inteso come “cura delle persone”, la territorialità e l’urbanistica, la cittadinanza come capitale sociale, l’educazione come progetto formativo permanente, la governance come stimolo allo sviluppo di progetti condivisi da attuarsi in un sistema comunicativo di rete. Il tema culturale forte che in tutte queste applicazioni tematiche emerge con decisione è che da una crisi finanziaria così drammatica, che comunque ha solo accelerato il declino progressivo di quel modello di welfare locale e regionale che ha potuto beneficiare di una politica di deficit spending – cioè il debito pubblico utilizzato in investimenti produttivi, seppure gestiti più intelligentemente che in tante altre parti d’Italia – se ne esce solo con un deciso investimento culturale prima che politico nella mutualità dell’agire comune. La “città delle persone”, per l’appunto, in cui le amministrazioni non si fanno imprenditrici di servizi, ma svolgono piuttosto un ruolo di stimolo e di indirizzo rispetto ai vari soggetti che si muovono nella società civile.
Un investimento prima di tutto culturale, si dice nel libro, proprio perché la cultura crea consapevolezza in un agire comune dove la comunità non è più uno spazio circoscritto ma un luogo aperto che assorbe nuove risorse dai cambiamenti e dalle mutazioni di una città in continua evoluzione. L’immagine della rete, mutuata da modelli comunicativi ormai affermati, serve a concretizzare il concetto di sviluppo per le città di Europa 2020 nelle variabili che calano la crescita economica in una visione di filiera produttiva aperta alle competenze del capitale umano e la coesione sociale in un sistema di welfare capace di attingere a nuove risorse formali e informali per gestire in modo sempre più duttile le esigenze che nascono da una società mai come oggi multiforme.
Quanto poi il modello amministrativo sia esportabile nel resto d’Italia lo abbiamo voluto verificare facendo leggere il libro al sindaco di un piccolo comune del Varesotto, nel cuore politico della Lega: Daverio, 2700 abitanti e una contiguità con insediamenti industriali un tempo importanti, quelli del Giovanni Borghi della Ignis, frigoriferi e lavatrici, un pioniere del boom economico nel dopoguerra. Alberto Tognola, recentemente riconfermato dopo aver sconfitto per due volte di seguito la Lega “in casa sua”, si trova a suo agio nelle analisi di Delrio. “Singolare quanto assomigli ai nostri territori l’attacco della rendita fondiaria e il consumo di suolo che ne consegue. Mi pare di ripercorrere la storia della mia affermazione come sindaco”, commenta Tognola. “Le politiche che favoriscono i proprietari dei terreni, che trasformano terreni agricoli in edificabili evitando di convenzionare i permessi di costruzione e quindi rendendo anche meno oneroso per loro l’edificato, portano poi all’insediamento di nuovi cittadini che provengono da fuori, non legati al vecchio blocco di potere, e quindi non interessati a sostenerlo elettoralmente. Il risultato è sicuramente un consumo di suolo, ma con la possibilità di affermazione per nuove amministrazioni più interessate alle sviluppo sostenibile”, conclude il sindaco di Daverio. Ecco quindi che anche da un’angolazione socio-politica diversa giunge lo stesso messaggio:”E’ vero, per uscire dalla crisi occorre ripartire dalla dimensione del Comune e dei suoi cittadini, attrezzarsi per un nuovo welfare che risponda alle esigenze delle persone reali, mai come oggi messe all’angolo dalle politiche della destra, Lega compresa”.