Al via venerdì 16 ottobre, la campagna di raccolta firme per regolamentare l’utilizzo della Cannabis terapeutica in Lombardia

Venerdì 16 ottobre alle ore 21, presso la sede dell’Arci in via Monte Golico a Varese comincerà la campagna di raccolta firme per la regolamentazione dell’utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi in Lombardia. L’evento vedrà la partecipazione del presidente dell’Associazione “Enzo Tortora”, Claudio Barazzetta.

Questa campagna può essere vista come la fine di un lungo percorso incominciato con il decreto del 18 aprile 2007, quando il Ministero della Salute riconosce il valore farmacologico di alcuni derivati medicinali della Cannabis, demandando successivamente la regolamentazione all’autonomia delle regioni. Una ad una, regioni come Puglia, Basilicata, Abruzzo Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e recentemente anche il Piemonte hanno provveduto ad adattare la normativa regionale, consentendo l’accesso alle cure con farmaci a base di cannabinoidi. È da qui che la campagna passa da conclusione di un percorso ad inzio, inizio di un cambiamento di mentalità che, con 5000 firme, si spera possa portare ad una legislazione specifica anche in Lombardia.

La proposta di Legge di Iniziativa Popolare si ripropone di raccogliere, nell’arco di sei mesi, il numero di firme necessario per vincolare il consiglio regionale alla discussione della legge sull’utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi. « Si tratterebbe di un piccolo segnale culturale, di grande valenza medica ma anche sociale per arrivare alla fine del proibizionismo», queste le parole con cui Antonio D’Eramo, del Comitato Coscioni e “Enzo Tortora”, spiega il senso dell’iniziativa. Non tutti i partiti sono però d’accordo con l’iniziativa e ciò potrebbe portare ad una battaglia politica: esempio lampante sono le dichiarazioni rilasciate dal segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini. Della stessa idea di Salvini è tutto il centrodestra: Ncd, Forza Italia, fratelli d’Italia e Fuxia people. Al contrario di ciò che si possa pensare, l’approvazione  arriva però prorio dal governatore leghista Roberto Maroni, al quale si chiede anche di avviare nell’immediato una sperimentaizone in Lombardia presso i centri che trattano i pazienti affetti da SLA e sclerosi multipla.

SLA, sclerosi multipla, ma anche epilessia, anoressia, sindrome di tourette, emicrania e glaucoma, sono solo alcune delle patologie che hanno riscontrato una reazione positiva ed efficacie in relazione all’uso di farmaci cannabinoidi e preparazioni galeniche a base di Cannabis. Le proprietà terapeutiche della Cannabis sono perciò oggettivate e confermate da numerosi studi scientifici che in base alla loro natura scientifica non possono essere trascurati.

Rimane tuttavia un problema, infatti anche nelle regioni in cui è presente una normativa per la prescrizione di questi farmaci, l’accesso a questo tipo di cure rimane difficoltoso, a causa di prezzi elevati legati all’importazione della terapia, un lungo iter burocratico e la disinformazione degli stessi medici. Questo crea un paradosso, infatti le famiglie sono obbligate a rivolgersi al mercato nero creando la figura del “Paziente-criminale” che a causa delle inadempienze del Servizio Medico Santario Nazionale e Regionale, finanzia le narcomafie. Il panorama potrebbe essere totalmente diverso, infatti l’uso e soprattutto l’accessibilità a questi farmaci  comporterebbe un guadagno non indifferente ad entrambi i lati: Marco Cappato, che ieri ha presentato in videoconferenza l’iniziativa presso l‘Arci a Varese, ha infatti ribadito le conseguenze dolorose ed economicamente pesanti che la politica proibizionista ha provocato fino ad oggi, causa di diversità di trattamento tra chi può permettersi determinate cure e chi non può accedervi.

L’informazione e la presa di coscienza possono diventare mezzi importanti per lo sviluppo ed il progresso della nostra società.

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