Nell’ambito del mese della Pace, l’osteria sociale La Tela di Rescaldina (MI) in collaborazione con l’amministrazione comunale organizza martedì 24 ottobre (inizio alle 21) la presentazione in anteprima del libro “Diario di un condannato a morte”. Il libro, di prossima uscita e pubblicato con il patrocinio di Amnesty International, sarà presentato dall’autore Alessandro Piana. Moderatrice della serata Chiara Acquaro di Amnesty International Legnano.
Ispirato ad una storia vera, “Diario di un condannato a morte” racconta la storia di William Van Poyck – che risulta anche come co-autore -, cittadino americano condannato a morte nel 1988, attraverso le lettere che scrisse alla sorella Lisa negli ultimi 8 anni della sua vita, prima dell’esecuzione avvenuta il 12 giugno 2013 in Florida.
«Non ci vuole molto per farmi felice da quando sono chiuso qui dentro; nel braccio della morte la vita si riduce ai piaceri più semplici, siano essi una giornata di sole, la brezza fresca o un uccello che cinguetta in lontananza. Dopo tutto, a parte il fatto che lo Stato sia fortemente determinato ad uccidermi, non ho molte altre preoccupazioni», scriveva Van Poyck il 21 aprile del 2005 dopo anni di ricorsi legali, speranze deluse, maltrattamenti e isolamento nella propria cella; anni che possono distruggere un uomo ancor prima che la sentenza venga compiuta. Van Poyck, condannato a morte per l’omicidio di una guardia carceraria durante un tentativo di fuga, divenne dapprima consulente legale per gli altri detenuti, quindi scrittore. Due i romanzi pubblicati – Il terzo pilastro della Sapienza e Quietus – oltre alla sua autobiografia “A Checkered Past” che nel 2004 vinse l’International Book Awards Digest per gli scritti auto pubblicati.
L’incontro con Alessandro Piana è stato quasi del tutto casuale. Ingegnere gestionale per formazione e programmatore di computer per lavoro, Piana ha coltivato sempre la passione per la scrittura nella costante ricerca di unire «la razionalità alla sensibilità artistica». Racconta lo scrittore 28enne: «Per anni ho provato a farlo per conto mio, scrivendo e condividendo con amici, pochi e intimi. Poi mi è capitato per le mani questo progetto, e ho capito che non potevo tenerlo per me: “Diario di un condannato a morte” mi dà l’opportunità di poter diffondere una storia che, per tutti i temi sociali che affronta, merita di essere conosciuta».
“Diario di un condannato a morte” è disponibile per il pre-ordine
Inizio alle 21, ingresso libero.