A GALLARATE E BUSTO ARSIZIO parte DOMENICA 22 FEBBRAIO la XI edizione del FESTIVAL FILOSOFARTI.
Nutrire la mente: il Sacro, il Bello sarà il tema che coniugherà la riflessione filosofica con le arti figurative, il teatro, il cinema, la musica, la scrittura e molto altro ancora
Filosofarti, il festival della filosofia coniugato con le arti, ideato e curato da Cristina Boracchi per il Centro culturale del Teatro della Arti di Gallarate, in collaborazione con il Comune di Gallarate – Assessorato alla Cultura – e di Busto Arsizio e con il sostegno di Fondazione Cariplo, giunto alla sua XI edizione, si apre sabato 22 febbraio. Una prima giornata di “assaggi”, in attesa di entrare nel vivo della programmazione dal 28 febbraio.
Numerosi i patrocini al festival, tra cui spiccano quelli della Provincia di Varese, dell’Università dell’Insubria, della Società Filosofica Italiana – Sezione di Varese e , come da recente comunicazione con gli uffici preposti, il Festival è realizzato sotto l’ALTO PATROCINIO DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO E IL PLAUSO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA – CHE HA CONFERITO LA MEDAGLIA AL MERITO PER L’INIZIATIVA. Importante novità consiste nell’adesione al progetto da parte del Museo della Basilica e del Decanato di Gallarate unitamente al decanato do Busto Arsizio, con il quale si sviluppa un essenziale proposta sul tema del dialogo interreligioso.
Filosofarti è inoltre elemento fondativo del programma di OFFICINA CONTEMPORANEA [OC] – Sistema Culturale Urbano, progetto sostenuto da Fondazione Cariplo ed elaborato da undici istituzioni attive nella città di Gallarate nei diversi ambiti che contraddistinguono la cultura contemporanea.
Nutrire la mente: il Sacro, il Bello è il tema che coniugherà la riflessione filosofica con le arti figurative, il teatro, il cinema, la musica, la scrittura e molto altro ancora, nella convinzione che oltre a celebrare il cibo per il corpo, occorra creare luoghi di incontro per offrire nutrimento allo spirito.
A Gallarate è il vernissage della mostra di Maurizio De Caro “Sul farsi luogo” ad aprire la manifestazione domenica 22 alle 10 a Palazzo Minoletti in piazza Garibaldi (evento in collaborazione con MA*GA e Società Gallaratese per gli Studi Patri). L’esposizione proseguirà sino al 7 marzo, visitabile da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18 e sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20: si tratta di una mostra/luogo urbano senza allestimento ma con architetture contenitori per delimitare gli spazi che la ospitano Casse da imballaggio arrivate o forse pronte per partire per altri luoghi, per luoghi altri. Non serve scendere molto in profondità per capire che la città è fatta di lacerti, brandelli della memoria personale di ognuno di noi, abitatori, attraversatori di spazi indifferenti, dove si formano piazze, vie, negozi, monumenti Il luogo che diventa Luogo è l’attimo non definito che dall’idea può condurre all’Atto, alla realtà iconica che trasforma lo spazio immaginato in simbolo. Quel “farsi” può essere solo la potenza di una trasformazione ,l’intenzione progettuale, ecco perché le fasi delle quattro stazioni della mostra fanno capo a quattro momenti esperienziali fondamentali del progetto: il sogno, il segno ,il senso e il disegno. Il sogno proietta le idealità irreali nell’agone dell’esperienza creativa, spinge l’evanescenza dell’idea verso la sua cristallizzazione plastica; il segno separa il territorio del pensiero dalla tecnica della rappresentazione, agisce come dialettica tra la volontà potenziale e la scelta di un tracciato intellettuale; il senso costruisce l’armatura teorica ed emotiva all’attività creativa; il disegno sceglie le forme con cui far apparire reali ogni ricordo, ogni memoria dei nostri sogni. “Sul farsi del luogo” racconta un mistero, è un progetto da leggere per quello che nasconde piuttosto che per quello che inesorabilmente mostra.
Proseguendo con le mostre, sempre il 22 febbraio inaugura anche l’omaggio ad Ambrogio Pozzi “Un artista libero: “le fotografie” alle 17.30 al Sestante FotoCub di via San Giovanni Bosco: un’interessante e profonda esposizione che sottolinea uno degli aspetti di questo grande artista. A cura del Sestante, è visitabile fino all’8 marzo (da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19. Pozzi è un artista che oggi espone ancora al Moma di New York e che rappresenta il made in Italy. La sua capacità di sperimentare l’arte a tutto campo – dalla ceramica, come designer per Rosenthal e Ginori, alla fotografia – lo colloca fra le personalità di spicco del panorama contemporaneo ed è un onore per il festival ospitare la prima esposizione nazionale dell’archivio fotografico donato al Sestante FotoClub dalla famiglia.
Mostre anche a Busto Arsizio, allo Spazio Arte Carlo Farioli di via Silvio Pellico 15: una collettiva sul tema “Il corpo e la luce” sarà ospitata fino al 14 marzo, visitabile fino al 14 marzo (giovedì-sabato dalle 16.30 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19).
“Intrecci tra sacro e profano nella musica da camera tra Settecento, Ottocento e Novecento”, con musiche di Bach, Liszt, Perosi e Brahms è il tema della lezione-concerto in programma domenica 22 alle 16 nella Chiesa di San Pietro a Gallarate. Al violino Carlo Bellora, al pianoforte Francesco Pasqualotto.
Interessante appuntamento sempre domenica 22 anche alla Galleria Boragno di via Milano a Busto Arsizio: ospite, alle 17, sarà Gianni Paganini per la per la presentazione della nuova edizione bilingue dei “Dialoghi sulla religione naturale” di David Hume, edita da BUR nel 2014. Paganini, uno dei massimi specialisti della storia del pensiero filosofico, è stato premiato dalla Académie Française per il suo volume “Skepsis” e nel 2011 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il premio per la filosofia conferito dall’Accademia dei Lincei. I “Dialoghi sulla religione naturale” sono l’opera più audace del grande filosofo del Settecento, che affronta direttamente il tema del contrasto tra la credenza religiosa e la razionalità. L’incontro sarà presentato da Carlo Monti.
La giornata di domenica 22 febbraio si conclude alle 20.30 alla Casa della Musica di Villa Ottolini-Tosi di via Volta 4 a Busto Arsizio con un incontro con gli autori Giovanna Albi e Giuseppe Girgenti sul tema “La favola bella di Synthesis e Calypso” e “Porfirio, filosofia rivelata dagli oracoli”, con accompagnamento musicale dal vivo a cura dell’Associazione Musicale G.Rossini.
Il programma completo del festival all’indirizzo www.filosofarti.it.