In occasione della Marcia della Pace (www.perlapace.it), manifestazione ormai cinquantenaria che si terrà domenica 25 settembre con arrivo nella splendida cittadina patria del Santo più amato dagli italiani, Bicipace e Legambiente, con la collaborazione di Bicincittà, Ciclobby onlus e Coordinamento milanese Pace in comune organizzano una “ciclospedizione” che prenderà il via sabato 17 e in una settimana raggiungerà Bastia Umbra, sede di partenza della partecipata Marcia. Con questa avventura a due ruote il coordinamento Bicipace, composto da diverse associazioni presenti sul territorio del sud del Varesotto e dell’Altomilanese (da quelle ambientaliste a quelle a vocazione sociale), intende non solo onorare gli alti ideali della non-violenza e dell’ambientalismo, ma anche il proprio trentennale. L’anno prossimo saranno infatti trent’anni dalla nascita di Bicipace, che ogni anno nel mese di giugno chiama a raccolta da tutta la zona dell’Asse Sempione un gran numero di ciclisti per un festoso ritrovo presso la Colonia Elioterapica di Turbigo, a due passi dal Ticino.
Il percorso
Il “pellegrinaggio laico” dei pedalatori sarà accompagnato da un’auto e un furgoncino come mezzi d’appoggio e trasporto bagagli. Cinque saranno i pedalatori che si muoveranno sabato 17 settembre dalla Valle Olona e dintorni (Marnate, Olgiate, Castellanza, Busto Arsizio) per raggiungere la piazza del Municipio di Rho (MI) e lì unirsi a un folto gruppo di amici che percorrerà più di 600 chilometri verso la meta.
Le tappe
-sabato 17/9 Rho-Gragnano Trebbiense (PC) Km 90
-domenica 18/9 Gragnano-Guastalla (PR) Km 103
-lunedì 19/9 Guastalla-Ferrara Km 90
-martedì 20/9 Ferrara-Cesena Km 80
-mercoledì 21/9 Cesena-Pennabilli Km 70
-giovedì 22-9 Pennabilli-Gubbio Km 90
-venerdì 23/9 Gubbio-Perugia (Bastia Umbra) Km 54
-sabato 24/9 Bastia Umbra
Le ragioni di una scelta
«Nell’idea di fratellanza dei popoli si riassumono molte delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo» scrivono gli organizzatori della spedizione su due ruote, elencando un vasto programma di cambiamento della società: «riscoprire la nostra umanità, mettere le persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non disperdere la nostra principale ricchezza», e ancora «ridare piena dignità al lavoro e ai lavoratori in tutto il mondo, investire sull’educazione, sulla cultura e sulla formazione, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà d’informazione, cambiare consumi e stili di vita personali e collettivi smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni; ripudiare nei fatti la guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari; sul piano politico costruire l’Europa dei cittadini e la Comunità del Mediterraneo, democratizzare e rafforzare l’Onu, mettere fine al traffico delle armi e impegnarsi a costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e ovunque nel mondo; contrastare l’accelerazione del cambiamento climatico legata all’impatto delle attività umane, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e proteggere l’ambiente; costruire, infine, le città dei diritti umani e non le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e sul volontariato, investire sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani e della democrazia.” «Noi crediamo – scrive a nome di Bicipace Flavio Castiglioni, delegato Legambiente per la Valle Olona e che sarà fra i cinque pedalatori “varesotti” sulla rotta per Assisi.– che ci sia ancora spazio per un confronto su questi temi. Abbiamo il compito di promuovere una cultura diversa da quella che oggi ci sta portando alla deriva». Anche per questo, accanto alla consueta organizzazione di pullman di Bicipace che partiranno da diversi centri grandi e piccoli dell’Alto Milanese, un gruppo partirà all’avventura in bicicletta, per vedere un’Italia “slow”, più a misura d’uomo, e vivere un viaggio più vicino a quello degli antichi pellegrini “romei” che lungo la mitica via Francigena andavano ad Sanctum Petrum per impetrare una grazia o guadagnarsi la via del cielo.