Il Parco Gioia sboccerà in primavera in uno dei giardini più belli di Varese: Villa Mylius, un polmone verde nel quartiere della Brunella. Sarà il primo parco inclusivo della città. Ideatrice di questo grande progetto è Emanuela Solimeno, insieme ad Anita Romeo. Un parco inclusivo è un’area giochi tradizionale con altalene, scivoli, casette, ma che, grazie ad un’attenta progettazione, consente a tutti i bambini, indipendentemente dalle loro abilità, di poter giocare insieme. È dunque un atto rivoluzionario e semplice allo stesso tempo ma che rompe barriere e unisce le persone.
L’idea di realizzare un’area giochi inclusiva a Varese è nata da Anita Romeo, mamma di tre bambini. La sua piccola è su una sedia a rotelle e presto si è resa conto che le barriere più difficili da superare per un bambino con disabilità non sono solo quelle architettoniche, ma soprattutto quelle dovute a mancanza di opportunità. Giocare è un Diritto sancito dalla Convenzione ONU per i Diritti dell’Infanzia e da quella per i Diritti delle persone con disabilità, eppure non esiste alcuna legge in Italia che regolamenta questo tema, così la realizzazione di queste aree inclusive viene spesso affidata alla buona volontà di enti del terzo settore o ad amministrazioni pubbliche particolarmente attente. Anita voleva garantire ai suoi figli gli stessi diritti, così ha contattato ASBI Onlus, l’Associazione Spina Bifida Italia di cui fa parte, per capire come poter realizzare un parco inclusivo a Varese. Da quel giorno è nata una collaborazione proprio tra Anita e la Presidente di ASBI, Maria Cristina Dieci, che è diventata qualcosa di straordinario.
Da questo incontro ne sono scaturiti altri decisivi: con il Comune di Varese che ha accolto con entusiasmo il progetto e dopo attente valutazioni ha concesso un’ampia area di Villa Mylius; con AILA Onlus che ha messo a disposizione la propria competenza per la progettazione di percorsi tattilo-plantari, per permettere alle persone non vedenti di potersi muovere autonomamente; con Kiwanis Varese che ha proposto l’inserimento nel progetto di un gioco adatto anche a bambini con autismo.
Dall’esperienza di GiochiSport, azienda specializzata nella progettazione di aree gioco inclusive, nascerà quindi il “Parco Gioia”. Oltre 500 mq accessibili con altalene, scivoli, pannelli tattili, strumenti musicali, casette che favoriscono il gioco simbolico, distribuiti in 4 isole: Isola dell’amicizia, Isola della compagnia, Isola del movimento e Isola della musica.
Ma come ogni progetto, anche per il Parco Gioia servono soldi per realizzarlo. Per questo è stata avviata una raccolta fondi che ha coinvolto tutta la comunità varesina. Dalla presentazione del progetto, lo scorso febbraio, è scaturita una vera e propria rete di solidarietà: privati cittadini – tra cui un donatore anonimo che ha donato i fondi per realizzare l’intera isola della musica -, fondazioni, associazioni, scuole, aziende, esercizi commerciali. L’elenco di chi sta contribuendo per questa causa sta diventando ogni giorno più lungo, sorprendendo anche chi inizialmente era scettico data la cifra importante da raggiungere: circa 200.000€.
Nel giro di pochi mesi le due mamme e le associazioni partner ASBI, AILA e Kiwanis Varese, con il sostegno del Comune, hanno potuto raccogliere la prima parte dei fondi per avviare i lavori, che cominceranno già nei prossimi mesi. La realizzazione del Parco Gioia inizierà la prossima primavera.
Determinante è anche il contributo dei Lions Club Varese Prealpi, Sette Laghi ed Europae Civitas, che hanno sposato la causa e saranno i maggiori finanziatori del progetto, dimostrando una grande attenzione ai temi sociali e al territorio in cui operano.