Con un corposo comunicato stampa inviato ai Comuni italiani e al Governo, l’associazione di difesa dei consumatori European Consumers ha esposto le problematiche relative alla diffusione della nuova tecnologia 5G, facendo particolare riferimento ai potenziali pericoli che i campi elettromagnetici potrebbero causare alla salute delle persone. Il comunicato, datato 11 settembre, contiene una diffida in cui si chiede alle suddette Amministrazioni la non adozione del 5G.
European Consumers argomenta mostrando uno stralcio del rapporto dell’ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente – sui campi elettromagnetici, che riporta: “I campi elettromagnetici artificiali e l’inquinamento (da loro) diffuso è continuato ad aumentare significativamente per motivazioni più legate a interessi economici privati che a effettive necessità o al concreto interesse per la salute pubblica e la tutela ambientale. Negli ultimi tempi una notevole inquietudine si è diffusa anche presso i non addetti ai lavori per la nuova tecnologia 5G che minaccia, in un quadro già pericoloso almeno a livello locale, un ulteriore incremento dei campi elettromagnetici artificiali e l’utilizzo di frequenze mai utilizzate su così ampia scala in assenza di regole adeguate e di efficaci sistemi di monitoraggio dell’esposizione pubblica. Per questi motivi e per porre all’attenzione pubblica e ai mass media i rischi correlati a queste tecnologie abbiamo trattato in maniera per quanto possibile sintetica le informazioni provenienti dalla ricerca scientifica, offrendo al lettore una notevole bibliografia con la quale aumentare la propria conoscenza e farsi una propria idea della situazione presente. Le conclusioni a cui siamo giunti è che, se è vero che non si possono bloccare le innovazioni tecnologiche, esse devono essere tuttavia impiegate su larga scala solo dopo averne compiutamente considerato i possibili impatti ambientali e sanitari e solo dopo un efficace adeguamento delle normative in relazione alle conoscenze scientifiche, privilegiando la salute e l’ambiente prima di qualsiasi interesse economico. Vanno inoltre valutati i possibili effetti sulla sempre più folta comunità degli elettro sensibili e sui soggetti potenzialmente più vulnerabili, come i bambini. Riteniamo inoltre doveroso, sulla base delle evidenze disponibili, il divieto di installazione di reti Wi-Fi negli asili e nelle scuole frequentate da bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni e il divieto di posizionamento di ripetitori di radiotelefonia in prossimità degli stessi luoghi. Altrettanto necessario sembra apporre il divieto di installazione di reti Wi-Fi in tutti i luoghi ove operano professionisti il cui lavoro richiede concentrazione e precisione, come le sale operatorie, perché la radiofrequenza interferisce con il corretto funzionamento neurologico. Vi deve essere obbligo per le Agenzie di Salute Pubblica valutare i rischi per la salute connesse alla radiofrequenza, selezionando studi scientifici indipendenti ed escludendo quelli finanziati dall’industria delle telecomunicazioni o da fondazioni ed enti no-profit finanziati dalla stessa. Auspichiamo la promozione di investimenti pubblici e detassazione per la connettività in fibra ottica e via cavo che è la tecnologia più efficiente e sicura per la salute e per l’ambiente.”
“Stante i fini istituzionali della nostra Associazione e auspicando a un proficuo rapporto di collaborazione, siamo costretti a diffidare codesta Pubblica Amministrazione a porre in essere quanto necessario, sussistendo acclarate ragioni di igiene e sanità. Nello specifico, invitiamo codesta Spett.le Pubblica Amministrazione a valutare quanto riportato nel rapporto sui campi elettromagnetici ogni qualvolta si intendano adottare decisioni relative ai campi elettromagnetici e a portare il medesimo contenuto a conoscenza delle varie Amministrazioni interessate. Si invita altresì a voler mettere all’ordine del giorno della prossima seduta consiliare l’esame del precitato studio indipendente, onde consentire ai consiglieri di prenderne visione e di rendersi conto di tutti i rischi che l’utilizzo della predetta tecnologia comporta”.
Per ulteriori informazioni a riguardo visitate il sito dell’associazione European Consumers: www.europeanconsumers.it, mentre per visualizzare il rapporto completo dell’ISDE visitate questo link.