<<La poesia è una complicanza, è la parte più impopolare dell’intellettualismo secondo me. La poesia significa tanto o niente e dipende da chi la scrive e da come la scrive. Ma la poesia resta viva solo se c’è qualcuno che la legge. E quando leggiamo una poesia di cui magari non capiamo il significato, almeno due errori sono stati fatti: o chi l’ha scritta per dispetto non voleva comunicarci nulla o ch l’ha letta e non l’ha capita e non deve più spendere soldi nei libri ma guardasi spudoratamente il Grande Fratello>>. Sono queste le parole con le quali Enzo Iacchetti, celebre mattatore di Striscia La Notizia, ha aperto la serata con la quale ha voluto rendere omaggio al poeta luinese Vittorio Sereni. L’evento si è svolto nella pittoresca cornice di Palazzo Verbania, sede della mostra “Parole per musica fiorite”, un allestimento multimediale con musica, video e installazioni per rievocare i ricordi e il messaggio poetico di Sereni. La mostra, curata dal professor Gianmarco Gaspari e da Angelo Stella è stata divisa in quattro sezioni tematiche che contengono interviste video ai colleghi di Sereni, registrazioni delle suo poesie più celebri, filmati che riproducono trasmissioni storiche e infine una galleria fotografica inedita. Nella location della mostra è presente anche una postazione multimediale con schermo tattile per permettere ai visitatori un viaggio virtuale nella Luino descritta dal poeta.
Enzo Iacchetti ha continuato leggendo alcuni passi del suo libro d’esordio Le liriche Bonsai spiegando la sua avversione alle note a piè di pagina che considera una violenza alle reali intenzioni del poeta e precisando poi lo scopo del suo omaggio a Sereni: <<questo mio libro ( Le Liriche Bonsai di cui ha letto alcuni passi, ndr) è una stupidata rispetto a quello che io andrò a leggervi ma è per farvi capire che io non voglio che l’incontro sia noioso e comprensibile solo a pochi. Non voglio che sia uno spettacolo di nicchia. Io non sopporto le nicchie: sono luoghi dove ipoteticamente si depositano delle belle emozioni e il passante( nel senso di colui che passa, ndr) non può usufruirne perché appena le tocca scoppiano. Sono qui per rendere omaggio a un grande poeta di Luino. Io non voglio spiegarvi Sereni e darne notizie biografiche perché sarebbe tempo perso:sono scritte su tutti i libri e c’é una mostra fantastica che invito ad andare a vedere>>. Il celebre attore continua spiegando la difficoltà di tradurre i versi in emozioni e immagini nitide:<<leggere poesie e prose che possano anche trasformare le parole in colori, immagini, emozioni, non è facile allora mi faccio un in bocca al lupo perché non so se riuscirò’>>. A d aiutare Iacchetti nell’impresa di rendere vivi i versi lo accompagnavano sul palco quattro giovani musiciste e un fantasioso gioco di luci che, nel pieno spirito della mostra multimediale, ha reso ancor più giustizia alle liriche di Sereni. Il trait d’union della prima parte dello spettacolo sono state le liriche dedicate alle stagioni come ha spiegato Iacchetti:<<questa sera fa molto caldo. Voi immaginate invece i ghiacci dell’inverno. E da qui che partiremo. E per non tediarvi e costringervi a fare un applauso che fareste per educazione, le più brevi poesie le ho raccolte in grappoli. Quindi non vi deconcentrate, potete chiudere gli occhi e immaginare>>. Ha poi continuato con una poesia dedicata all’estate ( ricordando i temporali estivi a Luino) e un componimento sull’autunno. Nel corso della serata, l’attore luinese rende omaggio indirettamente anche a Piero Chiara, amico di Sereni:<<Sereni ha un amico che si chiama Piero Chiara. Sono nati nello stesso anno e si sentono per corrispondenza, mentre una telefonata è più improbabile. Si intuisce la passione che ha Sereni per la capacità descrittiva di Chiara nelle sue storie. A Chiara Luino sta nella memoria come deposito di discorsi, di vite grottesche, malinconie. Chiara racconta una storia morale, è l’intrattenitore che vorremmo al tavolo del caffè. […]. Luino in Sereni non è solo un luogo legato alle vicende umane. Luino è un nome, un respiro profondo che allaga la sua poesia. I due sono rimasti legati per tutta la vita>>.Sereni infatti fu lo scopritore del talento di Piero Chiara tanto da aiutarlo nella pubblicazione della sua opera Il piatto piange, ma come un vero amico sa fare,non lesinò mai le critiche e ad esempio non apprezzò l’opera La stanza del vescovo e lo fece notare a Chiara. Questa è vera amicizia. La serata si è conclusa con un riferimento alla squadra del cuore di Sereni e una riflessione sull’evoluzione moderna del calcio, come ha precisato Iacchetti:<< Vittorio Sereni nei primi anni sessanta fu l’unico ad esprimere in modo straordinario il perché del tifo calcistico. Non esiste un motivo che giustifica l’attaccamento ad una squadra, ma leggendo questa poesia Il fantasma Neroazzurro si capisce il perché. La lirica vi farà comprendere il calcio inteso come una volta, come è cambiato quando non era business e violenza. Vi farà capire cos’era l’amore per il colore di una maglia>>.
Il bilancio della mostra e della serata è stato positivo come confermano le parole del professor Gianmarco Gaspari, curatore della mostra e professore di Letteratura italiana presso l’Università dell’Insubria:<<la mostra si concluderà il 28 maggio con una serata dedicata a Franco Loi condotta da Angelo Stella. Il bilancio è molto positivo: io credo che Luino abbia dato l’anima per questa iniziativa e i risultati si sono visti nella direzione di un pubblico che ci importava avere cioè i giovani. Il fatto che siano stati coinvolti nella realizzazione dei video anche i ragazzi dell’ISIS di Luino lo dice chiaramente. Ma credo che anche una serata come quella di stasera in cui Iacchetti ha dato voce alle poesie di Sereni spieghi meglio di ogni altra cosa questa prospettiva per la quale siamo contenti anche come organizzazione. Noi come università, l’amministrazione comunale e gli “amici di Frontiera” di aver davvero dato qualcosa di importante a Luino>>.
Erica Besoli