Grande riapertura di Gocce 2018: una appuntamento da non perdere con Roberto Anglisani, tra i più importanti interpreti del teatro di narrazione italiano, che porterà in scena il suo nuovo spettacolo “Giobbe, Storia di un uomo semplice” vincitore del Premio Teatri del Sacro 2017 e tratto dal delicato e struggente, ma aperto alla speranza, omonimo romanzo di Joseph Roth.
Lo spettacolo si terrà Giovedì 25 Gennaio 2018 alle ore 21,00 al Teatro Nuovo di Varese sito in Viale dei Mille 39.
Biglietti: Interi 17€ – Ridotti 15 € – Studenti 12€
Info e prenotazioni via email ad arciragtime@gmail.com
Ecco qualche informazione in più sull’opera teatrale:
Roberto Anglisani
“Giobbe. Storia di un uomo semplice”
di Joseph Roth
adattamento e regia Francesco Niccolini
con Roberto Anglisani
consulenza letteraria e storica Jacopo Manna
costumi Mirella Salvischiani
produzione Roberto Anglisani/Teatro d’Aosta
«Più di cento anni fa, in Russia, al confine con la Polonia, in un villaggio così piccolo che non è riportato su nessuna mappa, viveva un maestro. Si chiamava Mendel Singer. Era un uomo insignificante. Era devoto al Signore. Insegnava la Bibbia ai bambini, come prima di lui aveva fatto suo padre. Insegnava con molta passione e poco successo. Uno stupido maestro di stupidi bambini: così pensava di lui sua moglie Deborah».
Così inizia questo racconto, che attraversa trent’anni di vita della famiglia di Mendel Singer, di sua moglie Deborah e dei suoi quattro figli. Ma attraversa anche la storia del primo Novecento, dalla Russia all’America, dalla guerra russo giapponese alla prima guerra mondiale e oltre. Ma soprattutto attraversa il cuore di Mendel, lo stupido maestro di stupidi bambini, devoto al Signore, e dal Signore – crede lui – abbandonato.
Roberto Anglisani dà voce a tutti i pensieri dei protagonisti, alle paure, alle speranze e alla disperazione, alle preghiere e alle rivolte. Come dice Skowronnek, grande amico di Mendel Singer, «Noi siamo dentro il disegno, e il disegno ci sfugge», per questo Mendel – e tutti gli altri – fanno tanta fatica: la vita è un mistero, la fede un rifugio, e il dolore mette a dura prova anche l’uomo più giusto.
“Giobbe” – romanzo perfetto di Joseph Roth – diventa così un racconto teatrale tragicomico proprio come la vita, dove si ride e si piange, si prega e si balla, si parte, si arriva e si ritorna, si muore in guerra e si rinasce. Senza giudizio, senza spiegazioni: ma, attraverso lo sguardo mite e sereno di un narratore misterioso e onnisciente, ricco di compassione e accompagnati da un sorriso, lieve, dolcissimo, che spinge tutti i protagonisti di questa storia, lunga quanto una vita, e forse anche un po’ di più.