L’obiettivo del progetto “Giovani pensatori”? Abituare i ragazzi a studiare e interpretare la filosofia attraverso i grandi classici per imparare a ragionare. Queste sono le parole del professor Fabio Minazzi, docente di Sociologia dei Processi Culturali presso l’Università dell’Insubria. E’ lui il coordinatore e ideatore del progetto “Giovani Pensatori”, che quest’anno è giunto alla sua II edizione. Il piano di lavoro pensato dal professor Minazzi nasce dalla sua esperienza di insegnamento e da un precedente esperienza che ha visto protagoniste alcune scuole superiore del Salento e il dipartimento di Scienze Filosofiche dell’università del Salento. Il progetto pugliese ha riscosso molto successo tanto che le riflessioni filosofiche degli studenti sono confluite nel libro ” Sapere aude!Discutendo si impara a pensare”.
Anche le scuole varesine hanno aderito con entusiasmo al programma, anche se non tutti i docenti sono stati disponibili a partecipare. I motivi? Sicuramente la dispersione territoriale, ma anche la diffidenza di alcuni insegnanti, abituati a spiegare la filosofia in maniera classica, procedendo secondo rigidi schemi cronologici. Proprio quello che il progetto “Giovani Pensatori” vuole evitare. Durante l’intervista, infatti, il professor Minazzi ha sottolineato: << la filosofia non si deve studiare( come avviene quasi sempre nei licei, ndr) sul manuale di storia del pensiero filosofico, bensì sui classici che permettono di comprendere efficacemente il pensiero filosofico; bisogna evitare lo studio mnemonico della filosofia, invertendo il metodo di insegnamento e mettendo al centro dei programmi scolastici la lettura dei classici>>.
Il progetto si articola in tre fasi:
- la prima fase è caratterizzata da un momento preparatorio che vede protagonisti gli insegnati dei licei per decidere le linee guida e le tematiche da affrontare durante il progetto. L’anno scorso i temi cardini erano il problema del tempo, il problema dell’amore, il problema della giustizia e dei diritti. Quest’anno i giovani rifletteranno invece sulla libertà, la verità e la comunicazione;
- la seconda fase si articola in una serie di incontri durante i mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio che si svolgono generalmente a Como o presso l’aula Magna dell’Università dell’Insubria a Varese. Sono conferenza dove i docenti universitari si relazionano con i giovani studenti liceali approfondendo i temi del progetto già affrontati in classe;
- la terza e ultima fase prevede una giornata interamente dedicata al Festival della Filosofia, che l’anno scorso si è svolta il 5 maggio con la presenza congiunta di tutte le parti dell’evento: i docenti universitari, i professori liceali e naturalmente gli studenti, che erano più di duecento.
Anche quest’anno, visto il successo della passata edizione, i “Giovani Pensatori” potranno esprimere le loro opinioni online sul sito giovanipensatori.dicom.uninsubria.it , creato da Federico Gobbo, docente di Storia dell’informatica. Nella pagina web, in formato Wikipedia, si possono inserire i testi degli autori classici, i testi elaborati dai giovani studenti e si può discutere sul forum dedicato al progetto. E’ stato anche questo aspetto tecnologico a favorire la partecipazione dei giovani come ci ha spiegato il professor Minazzi: << i ragazzi hanno apprezzato il connubio tra filosofia e nuove tecnologie; sul forum non hanno dialogato solo gli studenti delle scuole coinvolte( il Liceo Ferraris, il Liceo Cairoli di Varese e l’ ISIS John Maynard Keynes di Gazzada, ndr)ma anche i ragazzi provenienti da altre provincie>>. L’utilizzo del web ha quindi favorito il raggiungimento del target educativo di riferimento e ha coniugato perfettamente lo studio dei testi classici con la nuova tecnologia come dimostra il logo dell’iniziativa: l’icona rappresenta un giovane nell’atto di scrivere con lo stilo su una tavoletta aperta, che suggerisce anche l’immagine di una computer portatile aperto.
Il vantaggio principale della pagina web è la flessibilità: i testi classici caricati sul sito sono stati inseriti con le pagine numerate, permettendo così agli utenti registrati possono inserire, modificare e integrare il testo, trasformando la tecnologia in web democratico grazie alla partecipazione dei giovani. In conclusione dell’intervista, il professor Minazzi ha evidenziato le straordinarie potenziale dei giovani, che però devono essere stimolati a discutere e pensare autonomamente attraverso un percorso filosofico flessibile, simile a quello adottato dai licei sperimentali del progetto Brocca, che permette lo studio della filosofia attraverso la lettura dei classici. Al professor Minazzi abbiamo chiesto che cosa pensa dei giovani del nostro tempo : sono diversi o uguali alle passate generazioni? Minazzi ha dichiarato:<< i giovani sono uguali, ad essere cambiante sono le famiglie: più ansiose e meno educative>>. Concludiamo il nostro incontro con una specie di macchina del tempo: se avesse la bacchetta magica e potesse invitare un filosofo del passato chi vorrebbe avere ospite al Festival della Filosofia? Il professor Minazzi non ha dubbi e fa i nomi di Socrate e Kant: il primo perché è stato fautore della maieutica (un metodo dialettico d’indagine filosofica basato sul dialogo che sta alla base dell’insegnamento filosofico nel progetto “Giovani Pensatori”) e il secondo semplicemente perché è un grande del pensiero filosofico!
Erica Besoli