25 novembre: giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Oggi 25 novembre, si festeggia la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Troppe sono ancora oggi le donne vittime di abusi, violenze fisiche e/o mentali che le portano spesso a tacere, ad andare avanti facendo finta di niente nella speranza che il proprio partner o compagno cambi e “non lo faccia più”  perchè “può capitare a tutti di avere una giornata sbagliata ed essere di malumore”.

Secondo i dati che l’Ansa riporta sul suo sito web: il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni, aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22.
Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.

Anche nel 2013, in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), “consolidando – sottolinea il dossier – un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell’omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l’11,1% delle vittime totali”.

 In questa giornata si vuole ricordare l’importanza che la prevenzione può avere: una donna nel momento in cui inizia a vedere che il suo partner o ex partner diventa violento, non deve  tacere, nascondersi, rimandare ma deve avere il coraggio di parlare e di denunciare affinché la situazione non degeneri e non diventi, man mano, insostenibile se non fatale.

Chiamando il numero 1522, messo a disposizione dal 2006 dal Dipartimeto per le Pari Opportunità si avrà modo di essere collegati  a vari servizi, tra cui:

-Centri antiviolenza e servizi specializzati

-Consultori pubblici

-Servizi sociali di base (dei comuni capoluogo)

-Aziende sanitarie locali

-Aziende ospedaliere pubbliche

-Consigliere di parità

-Caritas diocesane

-Numeri pubblici di emergenza (112, 113, 118)

-Pronto soccorso con specifici percorsi rosa per le donne vittime di violenza

-Associazioni di donne o servizi specializzati contro la violenza verso straniere

-Servizi/sportelli per lo stalking

Miraccomando non aspettate domani perchè potrebbe essere troppo tardi: basta alla violenza contro le donne!