Più di duemila e cinquecento firme raccolte e certificate in provincia di Varese a sostegno della proposta di legge d’iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”. E’ andata oltre le previsioni la risposta dei cittadini varesini alla raccolta firme organizzata dal coordinamento locale composto da Legambiente, CGIL, Arci, Comitato Energia Felice e molte altre associazioni del territorio. “In poco più di un mese – spiega Alberto Minazzi, coordinatore provinciale di Legambiente – abbiamo organizzato banchetti e iniziative pubbliche che hanno riscosso un successo inaspettato. Segno che il tema delle scelte energetiche è molto sentito e non sarà facile convincere la popolazione ad accettare il nucleare, nonostante gli sforzi dei suoi sostenitori.” La proposta di legge, formulata da una rete di associazioni e realtà nazionali, è stata depositata in questi giorni alla Camera dei Deputati insieme a 80 mila firme certificate e autenticate. Obiettivo: l’approvazione di una legge che metta al centro lo sviluppo dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico, attraverso investimenti e regole chiare, lasciando perdere la strada del nucleare.
“E’ un risultato importante che peserà nella battaglia aperta contro il ritorno del nucleare e per il consolidamento del passaggio anche nella nostra regione ad un sistema energetico decentrato – dicono i rappresentanti del coordinamento -, portatore di nuova occupazione, integrato nell’ambiente e nei cicli naturali, governato democraticamente. Un ottimo viatico di fronte alla campagna a favore dell’atomo che il governo ha cominciato a lanciare dai giornali e dalle tv a spese dei cittadini. Siamo certi che proprio continuando a partecipare e ad informarci per decidere con la propria testa valorizzeremo la risorsa della democrazia per un futuro migliore.”
Per gli ambientalisti il successo della raccolta firme è la seconda buona notizia dell’anno. La prima è stata l’introduzione, finalmente, del divieto di commercializzare in Italia i sacchetti di plastica: una svolta importante per l’ambiente e per i costumi.