Di fronte all’evidente “stanchezza” della politica, che fatica a rinnovarsi e a coinvolgere i cittadini nell’auspicabile coinvolgimento in grado di allargare la partecipazione di tutti alla gestione della “res publica”, il nuovo protagonismo delle donne sembra l’unica novità stimolante di questa campagna elettorale. Forse è davvero venuto il momento, al di là delle quote rosa, di leggere nell’impegno delle donne la consapevolezza di non dovere delegare nulla, e che sul terreno dei nuovi diritti civili, delle risposte ai bisogni sociali, dei doveri della politica che deve misurarsi non solo con lontane teorie ma con il pragmatismo della quotidianità il punto di vista femminile sia necessario e portatore di esperienze, di relazioni, di contenuti ineludibili. Che la politica debba essere onestà, impegno e soprattutto concretezza è la convinzione di Renata Castelli (candidata nel Partito Democratico a sostegno di Umberto Ambrosoli) , convinta che “ la presenza femminile è importante, in quanto rappresenta una sensibilità e una concretezza diversa rispetto ai problemi delle persone. Occorre ripartire con forza dai giovani, dalla formazione e dalla cultura, intesa finalmente come risorsa sociale ed economica”. Molto determinata a battersi per un’idea nuova di città è Michela Barzi di Arci Varese (candidata per Lista Etico a Sinistra), che punta su radicali interventi a difesa del territorio e dell’ambiente. Da anni si batte contro il consumo di suolo e per una pianificazione territoriale ed urbanistica sostenibile. Tra le sue proposte, particolarmente innovativa e assai concreta è l’idea di “demotorizzare il territorio”, cioè, spiega, “ è urgente coniugare la mobilità sostenibile con le scelte insediative verso il superamento del modello di mobilità individuale automobilistica che ha plasmato lo sviluppo territoriale negli ultimi decenni”. Ha le idee chiare anche Angela Melodia, giovane in corsa per la Regione con il Patto Civico per Ambrosoli: “Vorrei che la Regione attuasse politiche per sostenere le imprese sociali che nella provincia di Varese costituiscono una parte fondamentale dell’ economia. L’ impresa sociale deve congiungere la tradizione di solidarietà della provincia con i suoi talenti imprenditoriali. Questo modello e’ capace di promuovere l’occupazione femminile, favorire nuovi processi e servizi, offrire soluzioni ai problemi sociali creando un circolo virtuoso di sviluppo”. Marzia Giovannini di SEL punta l’attenzione sui servizi: “Ho un sogno, che asili nido e tempi della scuola siano più a misura delle donne che lavorano… il ritorno del tempo pieno in alcuni casi è davvero indispensabile. Sogno politiche regionali più a misura delle donne che devono poter conciliare con ritmi accettabili famiglia, cura e lavoro, e spesso assistenza agli anziani, un ruolo di primaria importanza che ricade quasi sempre sulle donne”. All’incontro parteciperà anche Annabella Ruzza dell’IdV.
Di questo e altro, con queste ospiti si parlerà sabato 16 febbraio alle 18 alla Sala Filmstudio 90/CoopUf (via De Cristoforis 5, Varese), in un incontro organizzato da Arci Varese ed espressamente dedicato a “Donne, politica e territorio”. Coordinatrice la giornalista Manuela Lozza.