La Compagnia teatrale Alma Rosé presenta lo spettacolo “C’era un’orchestra ad Auschwitz”

La Compagnia teatrale Alma Rosé porta in scena lo spettacolo C’era un’orchestra ad Auschwitz. Attraverso la testimonianza di Fania Fenélon, viene data nuovamente voce e vita alla sconvolgente esperienza dell’unica orchestra femminile per campi di concentramento nazisti. Due donne, due visioni, due modi di vivere la musica all’interno del lager. Per Fania suonare è un mezzo per sopravvivere invece per Alma Rosé, direttrice dell’orchestra, suonare è il fine su cui ha costruito la propria identità. La loro storia pone domande che superano la dimensione storica e arrivano fino al nostro presente

Quando Fania Fenélon fu deportata ad Auschwitz era il Gennaio del ’44 e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte, entrò a far parte dell’orchestra femminile del campo, l’unica orchestra femminile mai esistita in tutti i campi di concentramento nazisti. L’orchestra era composta da prigioniere ebree e aveva il compito di accompagnare le detenute al lavoro  e suonare per gli ufficiali SS ogni qualvolta lo richiedessero. Provenienti da ogni parte, ficcate in una vecchia baracca vicino alle ferrovia nel punto in cui arrivavano i convogli di deportati, le orchestrali erano costrette a prove estenuanti per potere suonare dignitosamente, perché solo così sarebbero state risparmiate alla selezione per la camera a gas.Alla direzione dell’orchestra c’è Alma Rosé, eccezionale violinista ebrea, nipote di Gustav Mahler. Il rapporto che nasce tra Fania e Alma mette in luce il loro diverso modo di vivere il lager e la necessità di fare musica. Per Fania, infatti, suonare è un mezzo per sopravvivere e sopravvivere è testimoniare. In una condizione cosi estrema Fania sa di suonare e cantare una musica “che è la cosa migliore ad Auschwitz-Birkenau in quanto procura oblio e divora il tempo, ma è anche la peggiore perché ha un pubblico di assassini”. Per Alma la musica è un fine, il fine su cui ha costruito la propria identità di tutta una vita e ciò che più le importa è realizzare musiche sublimi, anche se questo può causare gravi conseguenze alle altre orchestrali. Ripercorrendo il diario di Fania diamo vita alle sue parole, accompagnate da quel repertorio musicale che era il preferito degli ufficiali tedeschi, capaci di commuoversi all’ascolto di una  Madama Butterfly e subito dopo di mandare dei prigionieri alle camere a gas.

C’era un’orchestra ad Auschwitz
Mercoledì 30 gennaio | ore 21.00
Teatro Ariberto – Via Daniele Crespi, 9 – 20123 Milano
Ingresso € 10
Prenotazioni: Marta 393-9166537 | info@almarose.it