Reggio Emilia si difende dai videopoker: via dai centri urbani e dalle zone scolastiche

L’ha scritto a chiare lettere anche sulla sua pagina Facebook: i videopoker devono uscire dalle zone residenziali e dai luoghi di vita dei più giovani. Ma soprattutto è passato ai fatti Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente nazionale dell’Associazione dei sindaci italiani (Anci): il Consiglio comunale, su proposta della Giunta, ha ora approvato una variante al Regolamento urbanistico edilizio cittadino che limita sul piano urbanistico-edilizio l’insediamento delle sale giochi dotate di videolottery solo in “ambiti specializzati in attività produttive” e quindi, sostanzialmente, nelle zone industriali periferiche. L’obiettivo educativo è esplicito: chi vorrà ancora praticare queste attività non sarà facilitato dagli ambiti di normale attività sociale e residenziale, dove i soggetti più deboli ed esposti sono a rischio di dipendenza.

A causa della liberalizzazione selvaggia di attività come quella delle videolottery i sindaci si trovano in una situazione grave, legata alla salute e all’ordine pubblico, senza la possibilità di intervenire”, ha detto alla stampa il sindaco Graziano Delrio, presidente dell’Anci, che già ha segnalato al Governo la crescente e di fatto incontrollata diffusione di sale per il gioco d’azzardo nelle città, spesso causa di dipendenza e di ludopatie, peraltro riconosciute dal Sistema sanitario nazionale come patologie a tutti gli effetti. “Solo grazie a una recente sentenza della Corte Costituzionale che lega il fenomeno alla necessità di tutela dei minori e dei soggetti deboli – ha proseguito Delrio – è stata data la possibilità ai Comuni di intervenire ad esempio attraverso gli strumenti urbanistici. Con la modifica al Rue  poniamo quindi dei limiti al proliferare delle sale gioco, per cui diventa di fatto impossibile aprire delle videolottery nelle zone residenziali”.

La posizione del Comune di Reggio trova sostegno fra l’altro nelle recenti dichiarazioni del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri: Il rilascio del titolo di polizia non esime l’interessato dal rispettare gli ulteriori vincoli inerenti l’esercizio dell’attività (ad esempio sanitari, urbanistici, di prevenzione incendi), in ordine ai quali l’ente locale potrà effettuare le necessarie verifiche adottando, ove del caso, i rimedi sanzionatori previsti”.

“Quello dei giochi è un problema serio e lo sta diventando sempre di più, perché investe il benessere delle nostre comunità – ha proseguito Delrio Si tratta peraltro di un settore che genera un fatturato costantemente in crescita che è passato in poco tempo dai 17 agli 80 miliardi di euro del 2011 e rispetto al quale lo Stato ha un atteggiamento ambiguo. Da un lato liberalizza l’attività, dall’altro riconosce che il gioco crea dipendenze e vere e proprie ludopatie che il sistema sanitario deve prendere in carico. Noi invece non vogliamo essere ambigui, ma dire che siamo contro il gioco d’azzardo perché non si può far finta di nulla davanti a un fenomeno che crea grande disagio sociale e rovina le famiglie. Oltretutto è scandaloso che la tassazione di queste attività sia passata dal 30 per cento del 2000 all’attuale 10 per cento, sottraendo allo stato entrate che avrebbero permesso di ridurre le manovre finanziarie”. 

La pagina Facebook del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio